Il pagamento del canone Rai è obbligatorio. Ci sono tuttavia dei casi in cui è possibile chiedere la disdetta. Ecco quali e come fare.
Il canone Rai è l’abbonamento annuale televisivo che deve pagare chiunque abbia un apparecchio TV in casa, una volta all’anno e per un solo abbonamento per famiglia. Dopo la modifica introdotta dal governo Renzi nel 2016, il pagamento del canone Rai avviene direttamente con l’addebito sulla bolletta elettrica.
Il costo è di 90 euro, a prescindere dal numero di case possedute e di apparecchi televisivi delle proprie abitazioni. Per chi non versa il canone, il rischio è di una multa pari a cinque volte l’importo stesso, dopo un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ci sono tuttavia dei casi, nonostante sia obbligatorio il pagamento, in cui è possibile disdirlo. Ecco come fare.
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Come disdire il canone Rai
Per prima cosa bisogna compilare il modulo disdetta canone Rai. Devono essere però presenti alcune condizioni. L’appartamento è disabitato, la casa è in vendita, le televisioni sono state vendute o rottamate oppure l’intestatario della bolletta è deceduto e devi dichiarare il non possesso della TV. Infine, sono esentate le persone con più di 75 anni e con un reddito familiare inferiore a 8.000 euro annui.
È possibile inviare la disdetta all’Agenzia delle Entrate con autocertificazione o dichiarazione sostitutiva in atto notorio online o per posta, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Deve essere specificato per quale dei motivi previsti si richiede la disdetta del canone.
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I termini per presentare la disdetta
Il termine entro cui presentare la documentazione per la disdetta, appositamente compilata, è il 30 giugno dell’anno corrente, per richiedere la disdetta per l’anno successivo, oppure come ultima scadenza entro e non oltre il 31 gennaio dell’anno in cui desideri chiedere la disdetta.