5 lire con il delfino, può valere anche 8 mila euro. Ma attenti all’anno

Le vecchie 5 Lire possono raggiungere valori da capogiro per i collezionisti: fino a ottomila euro. Ma tutto dipende dall’anno.

Sono in tanti gli italiani che con il passaggio definitivo dalle vecchie Lire all’Euro hanno deciso di conservare le monete e le banconote di un tempo. Quando la Banca d’Italia, in accordo con la Zecca di Stato, ha deciso di interrompere lo scambio delle vecchie lire in Euro, alcune sono diventate rare, aumentando il loro valore.

Tra queste, anche le famose 5 Lire con il delfino. Una moneta dal valore nominale irrisorio, che in alcuni casi ha raggiunto prezzi stellari ed è ricercata dai collezionisti, non solo italiani. Conviene allora frugare nei cassetti, perché potrebbe esserci una piacevole sorpresa. Prima di festeggiare, però, è necessario prestare attenzione ad alcuni elementi.

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Le 5 Lire con il delfino

La moneta delle 5 Lire con il delfino con la coda piegata sul retro è stata messa in circolazione nel 1951. Sono stati coniati intorno ai 40 milioni di esemplari. Col tempo è diventato sempre più difficile trovarne uno, e naturalmente il prezzo tra i collezionisti è schizzato verso l’alto.

Tra le tante monete da 5 Lire coniate, quella che vale di più è quella del 1956. Infatti, in quell’anno furono messi in circolazione meno esemplari del solito e per questo motivo può arrivare a valere fino a ottomila euro. Tuttavia, i collezionisti acquistano solo monete in ottime condizioni, quindi prima di sperare nell’eventuale guadagno, è bene valutare lo stato in cui è conservata.

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Il mercato delle lire

Dopo gli anni del passaggio all’Euro, si è creato un vero e proprio mercato di vecchie Lire. Con scambi, vendite all’asta e siti di compravendita online. Tuttavia, poiché le Lire in circolazione erano molte, nella maggior parte dei casi non hanno assunto un grande valore, con l’eccezione dei casi particolari come le 5 Lire del 1956. E negli anni il valore è diminuito ulteriormente, perché sempre meno persone hanno deciso di proseguire una collezione spesso cominciata esclusivamente per “nostalgia”.