Quale pensione mi aspetta con uno stipendio di 1400 euro e anche meno

Attualmente, se il vostro stipendio è di 1.400 euro o inferiore, la vostra pensione potrebbe arrivare al massimo a 1.000 euro, o anche meno. Ecco per quale motivo.

Attualmente uno stipendio medio di un lavoratore in Italia va dagli 800 ai 1.400 euro al mese. Secondo le leggi attuali e il calcolo della pensione che viene fatto, un lavoratore che per tutta la vita guadagna uno stipendio di 800 euro al mese può ritrovarsi con una pensione che va dai 600 ai 700 euro al mese. Questa cifra si alza a seconda di quanto il contribuente guadagnava da lavoratore, fino a un massimo di 1.000 euro al mese di pensione se lo stipendio ea di 1.400 euro al mese. Si tratta di un importo determinato da una serie di fattori ed elementi fissi da considerare per il calcolo delle pensioni finali che può variare di poco, ma che comunque si mantiene in linea con lo stipendio percepito.

Leggi anche: Bonus vacanze entro il 31 dicembre, cosa accade se non riesci più a partire

La variazione degli importi delle pensioni è dato dal diverso sistema di calcolo degli stessi utilizzato per averlo. Si tratta di tre diversi metodi di calcolo. Il primo è il calcolo contributivo, ovvero quello che considera solo il numero di anni di contributi versati durante la propria vita lavorativa, quindi con la banale equazione che più anni di lavoro significano una pensione di importo più alto. Il secondo è il calcolo retributivo, ovvero quello che considera gli ultimi stipendi ricevuti per il calcolo dell’importo, molto più vantaggioso rispetto al calcolo contributivo per il rapporto che si va a creare tra fatica e remunerazione. Il terzo sistema di calcolo è quello definito “misto”, quindi un mix dei primi due in percentuali diverse.

Leggi anche: Assegno di mantenimento, se hai problemi dallo Stato arrivano 800 euro al mese

Bisogna poi considerare, oltre a questo calcolo, la somma complessiva del montante contributivo accumulato dal lavoratore durante la sua vita professionale, il tasso di sostituzione, le rivalutazioni annuali, i coefficienti di trasformazione della pensione. Tutti valori che variano in base all’età e agli anni di contributi versati dal lavoratore, e da considerare solo per il calcolo delle penisoni o le quote di pensione determinate con il sistema contributivo.

Gestione cookie