La lotta alle emissioni dettata dalla politica UE sta per colpire anche il mercato immobiliare. Si preparano restrizioni molto gravi a chi vende o affitta case con consumi troppo alti nei prossimi anni.
Il testo della nuova direttiva UE è previsto per una presentazione in pompa magna il 14 dicembre 2021, ma dovrebbe diventare operativo nel 2027. La politica green portata avanti dall’Unione Europea passa attraverso una lotta serrata alle emissioni di CO2, al consumo energetico e all’inquinamento. Come abbiamo già visto negli scorsi anni, l’Europa ha stretto la vite attorno ai combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale), a favore delle energie alternative. Questo tramite una serie di restrizioni al commercio e all’utilizzo dei primi e all’incentivo sempre maggiore delle seconde. Solo in Italia, misure come il Superbonus 110% o il bonus idrico ne sono una prova più che convincente.
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La lotta ai consumi dell’UE sta però per colpire anche il mercato immobiliare, e con un un colpo tanto potente e pesante da far paura. Si parla del divieto assoluto di poter vendere o affittare case con un consumo medio superiore a una certa soglia. Il testo è ancora in bozza e probabilmente non potremo vederlo effettivamente attivo prima del 2027, mentre l’obbiettivo a lungo termine sarebbe fare in modo di avere solo edifici a emissioni zero per il 2050. Nel 2027 sarà introdotto il divieto per gli stati membri dell’Unione Europea permettere la vendita o l’affitto di unità immobiliari di classi inferiore alla E. Nel 2030 l’asticella dovrebbe alzarsi alla classe D, poi nel 2033 la classe sarà alzata a C. Si andrà più lentamente con gli appartamenti, che dovranno essere minimo di classe E dal 2030 per la vendita e l’affitto, minimo di classe D nel 2033 e minimo di classe C nel 2040.
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La nuova direttavia prevede che nel 2030 tutte le nuove costruzioni siano a emissioni zero, cioè “edifici ad altissima prestazione energetica” con la bassissima quantità di energia ancora necessaria interamente coperta da energia rinnovabile prodotta in loco. In base alla bozza, ogni Stato dovrà stabilire un proprio piano d’azione per la riqualificazione edilizia coerente con i target sopra citati.