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Assegno di mantenimento, se hai problemi dallo Stato arrivano 800 euro al mese

Published by
Chiara Feleppa

L’emergenza sanitaria ha reso difficile, per molti genitori separati o divorziati, il versamento degli assegni di mantenimento. Ma ci pensa lo Stato

Nel 2022 arriva il bonus genitori divorziati. Si tratta di un incentivo di 800 euro che avrebbe dovuto essere operativo nel 2021, ma a causa dei ritardi nell’emanazione del decreto attuativo è slittato al prossimo anno. A sbloccarlo è il decreto fiscale (decreto-legge n. 146 del 2021) della legge di bilancio 2022. La misura era stata introdotta col decreto Sostegni ed era destinata ai genitori lavoratori separati o divorziati che avevano perso o temporaneamente sospeso il proprio lavoro, per permettere di aiutarli nel versamento dell’assegno di mantenimento. Infatti, l’emergenza sanitaria ha reso difficile, per molti genitori separati o divorziati, adempiere agli obblighi di versamento degli assegni di mantenimento.

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Per questo, il governo aveva previsto nel Sostegni bis un fondo da 10 milioni di euro per il 2021 per i genitori separati e divorziati che a causa del Covid hanno perso il lavoro, ridotto o cessato la loro attività lavorativa e si trovano in difficoltà a sostenere le spese dell’assegno di mantenimento. Il fondo per genitori separati e divorziati prevedeva che la dotazione finanziaria venga utilizzata per concedere un bonus mensile dal valore massimo di 800 euro, senza indicare limiti in relazione all’Isee.

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Il bonus genitori divorziati può arrivare fino ad un massimo di 800 euro mensili. Per averlo occorrerà presentare apposita domanda all’INPS. Possono averlo i genitori separati o divorziati che per via dell’emergenza Covid-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività lavorativa a decorrere dall’ 8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019 e e che in conseguenza di ciò non sono riusciti a pagare l’assegno di mantenimento ai figli. L’importo dipende dalla cifra da integrare all’assegno di mantenimento che non si è potuto versare.

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