Si tratta di una serie di contributi a fondo perduto, dal valore di 25.000 euro, indirizzati alle attività lavorative che hanno dovuto chiudere la saracinesca a causa del Covid.
Dunque questo contribuito a fondo perduto è rivolto a chi detiene una partita iva, ma è stato costretto a chiudere la propria attività durante tutto per periodo emergenziale causato dal Covid. Di fatto è un vero e proprio Bonus, approvato dall’Agenzia delle Entrate che ha riconosciuto un fondo da 25mila euro che si affianca a quello perequativo, con tetto massimo di 150mila euro.
Una parte di aiuti era già contenuta nel Sostegni bis, entrato in vigore il 26 maggio e in cui erano già contenute alcune indicazioni proprio su questo extra bonus da 25mila euro. Ma quali sono le caratteristiche e i requisiti? Andiamo a scoprire insieme alla modalità di richiesta.
In particolare sono due i contributi a fondo perduto. Il primo è rivolto a discoteche, sale da ballo e similari, quindi attività d’impresa dotate di partita Iva e rimaste chiuse fino al 23 luglio 2021. In questo caso chi rientra nei requisiti potrà presentare domanda e ottenere fino a un massimo di 25mila euro.
Il secondo contributo è previsto per un massimo di 12mila euro ed è rivolto agli operatori di altre attività, come sport, intrattenimento, svago e benessere che hanno dovuto chiudere per non meno di 100 giorni durante il periodo compreso tra gennaio 2021 e il 25 luglio 2021.
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Non sono molti i requisiti da rispettare per accedere al fondo in questione. Oltre alla categorizzazione per specifico codice Ateco, l’accesso al contributo a fondo perduto è vincolato al rispetto della tempistica di chiusura dell’attività esercitata.
Nello specifico, il Bonus Partita IVA potrà essere richiesto soltanto dalle attività che dimostrano di essere state chiuse fino al 23 luglio 2021 per motivazioni direttamente imputabili alle disposizioni applicate dall’Esecutivo italiano al fine di contenere l’avanzata dell’epidemia da Covid-19.
Gli importi del secondo contributo a fondo perduto varieranno da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 12.000 e verranno modulati sulla base del fatturato maturato da ciascuna attività, del numero di domande accettate dall’Agenzia delle Entrate e dalla disponibilità del fondo.
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Va detto che i due contributi a fondo perduto fin qui analizzati non sono da considerarsi alternativi. In altre parole, chi è interessato sia all’uno che all’altro dovrà presentare due domande distinte e separate. Solo in questo modo si potranno ottenere entrambi i Bonus Partita IVA.
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