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Pensione di vecchiaia a 67 anni. Come sopravvivere se non ci viene riconosciuta

Published by
Libero Ramati

Quali sono le alternative se non viene riconosciuta la pensione di vecchiaia a 67 anni? Ecco le possibilità per sopravvivere.

La cosiddetta deroga Amato è ancora valida, ma consente di raggiungere la pensione di vecchiaia. In parole semplici, la norma a cui lei fa riferimento, contenuta nel dlgs 503/1992, concede uno sconto contributivo (è possibile ritirarsi con soli 15 anni di contributi versati), solo a chi ha l’età per la pensione di vecchiaia. In parole semplici, questa legge consente di ritirarsi con una contribuzione inferiore a quella minima richiesta per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) ma non cambia il requisito di età. Per essere precisi, si può andare in pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi (volontari, obbligatori, figurativi, da riscatto, da ricongiunzione, con totalizzazione estera), in uno dei seguenti casi: se i 15 anni di contributi (780 settimane) sono stati maturati entro il 31 dicembre 1992, se c’è autorizzazione alla contribuzione volontaria entro il 31 dicembre 1992 (anche con versamenti successivi).

Quindi, non sempre i 67 anni di età bastano per smettere di lavorare. E per chiedere ed ottenere dall’INPS la pensione di vecchiaia standard. In tal caso infatti, le chance di andare in pensione si spostano decisamente in avanti. Precisamente, a 71 anni di età con la pensione di vecchiaia contributiva. Vediamo allora come funziona. E quando neanche a 71 anni, nel caso limite, si potrà andare in pensione.

Cosa fare se non si ha diritto alla pensione di vecchiaia nemmeno a 71 anni?

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Nel dettaglio, per la pensione di vecchiaia 2022 a 71 anni il requisito contributivo scende a soli 5 anni. Ma devono essere contributi previdenziali obbligatori effettivamente versati. In quanto per l’accesso a questo tipo di pensione è esclusa la validità della contribuzione figurativa.

Inoltre, per l’accesso alla pensione di vecchiaia 2022 a 71 anni i contributi previdenziali devono essere stati versati a partire dal 1996. Ovverosia, dopo l’entrata in vigore della riforma Dini. Altrimenti niente pensione di vecchiaia standard a 67 anni di età.

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E niente pensione di vecchiaia a 71 anni di età. In tal caso l’ultima spiaggia, nel rispetto dei requisiti reddituali richiesti, è rappresentata dalla richiesta all’INPS dell’assegno sociale. Il cui importo per il 2022 sarà pari a 468,10 euro al mese per tredici mensilità.

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