Un po’ di chiarezza sulle commissioni e gli addebiti fino a tre euro fatti dalle banche quando preleviamo dal bancomat. Come mai accade?
Ogni volta che facciamo un prelievo allo sportello bancomat, se non è nella banca dove abbiamo un conto, le banche addebitano 3 euro per le operazioni. Un costo sommerso non da poco: se il risparmiatore non vi presta attenzione, a fine mese potrebbe trovarsi con molti soldi in meno sul conto, senza averli veramente spesi. Ma a chi vanno veramente quei soldi? Le banche non sono molto chiare con i loro clienti al riguardo.
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Il motivo è che si paga l’operazione di prelievo ogni volta che questo viene fatto in un istituto bancario differente. Ma c’è una “stranezza” non da poco. Si potrebbe pensare che quei tre euro scalati dal conto vadano alla banca presso la quale stiamo prelevando.
Non è così. Infatti, i soldi andranno ugualmente alla banca presso la quale abbiamo il conto. Insomma, se preleviamo allo sportello della nostra banca, nessun costo aggiuntivo. Se preleviamo ad un altro sportello, i 3 euro vanno comunque alla nostra banca.
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Una cosa al limite della trasparenza e sconosciuta a molti risparmiatori. Ogni anno in Italia avvengono circa 550 milioni di prelievi tramite atm (la macchina da cui preleviamo). Il 70% di questi avviene nella stessa banca che ha emesso la carta al suo cliente ed è sempre gratuito.
Per il restante 30%, la banca emittente paga a quella dove avviene il prelievo una commissione di 49 cent ogni operazione, tariffa regolata dall’authority. Un costo interbancario non addebitato al cliente, che non paga nulla alla banca dove si reca. Mentre spetta alla banca proprietaria del bancomat pagare alla banca presso cui chi ha prelevato ha il conto. Insomma, un doppio guadagno.
C’è una proposta di azzerare la commissione interbancaria. Ma per il risparmiatore non ci sarebbero comunque vantaggi: infatti, pagherebbero ugualmente 1 euro e 50, questa volta alla banca presso la quale prelevano se non è la propria. Meglio stare attenti e prelevare con attenzione.
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