Rincari inimmaginabili ci attendono nel 2022: oltre 1.200 euro di spesa in più per ogni famiglia sulle bollette di luce e gas e arriva la proposta shock.
Il Natale porta un dono amaro alle famiglie italiane. Un rincaro record delle bollette dell’energia che, senza interventi del governo, potrebbero registrare un +50% per quella del gas e un’impennata tra il 17 e il 25% per l’elettricità. I calcoli del super incremento li ha fatti il centro studi di Nomisma. Ma quelli sull’aggravio reale nelle tasche degli italiani sono arrivati dai consumatori. E sono stime che fanno tremare i polsi. “Se queste previsioni fossero confermate, si tratterebbe di una stangata record, che, su base annua, per la famiglia tipo, sarebbe pari, nell’ipotesi di prezzi costanti, a 815 euro: 136 per la luce, ipotizzando il rialzo minimo stimato del 17% e 679 per il gas” ha spiegato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.
Nel trimestre ottobre-dicembre 21, la tariffa Arera è 0,95 euro al metro cubo. Ma dato l’andamento dei mercati internazionali, senza un intervento dello stato per calmierare, nel trimestre gennaio-marzo 22 si arriverà a 1,40 euro. Stesso discorso per la bolletta elettrica, che dipende direttamente dal prezzo del metano, visto che buona parte della corrente è prodotta da centrali a gas. A fissare la tariffa è il Gme, gestore dei mercati energetici, sulla base dei prezzi internazionali. Al primo ottobre abbiamo avuto un aumento incredibile, del 30%, quando di solito gli aumenti erano sull’1%.
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Nel dettaglio nel 2021, a causa dei rincari tariffari, ogni famiglia italiana si ritrova a spendere per la luce in media 783 euro, per il gas 1.358 euro. Considerando le attuali quotazioni dell’elettricità e del gas, e in assenza di un intervento del Governo, nel 2022 la spesa per la bolletta della luce salirebbe a 918 euro a nucleo (+135 euro annui) e quella per il gas addirittura a 2.450 euro (+1.092 euro annui), con un incremento totale di 1.227 euro annui a famiglia (in caso di prezzi costanti tutto l’anno).
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L’assessore allo Sviluppo economico della regione Lombardia, Guido Guidesi, oltre a lanciare l’allarme ha lanciato anche un’idea: si potrebbe attingere a quella parte di bilancio destinata ad alimentare il reddito di cittadinanza. “Il problema”, dichiara il rappresentante del Carroccio, “si risolverebbe utilizzando sia le risorse non ancora destinate sia quelle del reddito di cittadinanza perché se l’obiettivo è aiutare chi ha bisogno e sostenere l’ingresso nel lavoro allora l’abbattimento urgente dei costi dell’energia è funzionale a questi obiettivi”.