A quanto pare si tratta di un importante ingorgo fiscale. Ora il Governo ha deciso di ridurre (drasticamente) un particolare bonus
La crisi pandemica non ha influito negativamente solo sugli ospedali e sulla salute dei cittadini, ma anche sulla macchina burocratica italiana, producendo un vero e proprio “ingorgo fiscale”. Ora il Governo ha deciso di ridurre (drasticamente un bonus).
La richiesta delle forze di maggioranza, dunque, quella di diluire i pagamenti delle cartelle esattoriali. A segnalarlo è la Cgia di Mestre, la quale ha stimato un pagamento da parte delle imprese allo Stato di circa 27 miliardi di euro, una cifra mostre.
Ecco perché il Governo ha deciso di ridurre (drasticamente) un bonus
È stata la mancanza di liquidità da parte delle imprese a portare preoccupazione a Palazzo Chigi, con il Governo che ha deciso di ridurre un bonus. Le forze di maggioranza, infatti, hanno chiesto di diluire i pagamenti delle cartelle esattoriali. Proposta che potrebbe essere accolta.
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Si guarda con particolare attenzione alle scadenze di alcuni pagamenti. Come Ires che, secondo Cgia, costerà alle imprese circa 12,2 miliardi di euro, Irap, che ammonterà a circa 6,8 miliardi e, infine, Irpef, che secondo la Cgia ammonterà a circa 6,7 miliardi.
Un’ulteriore scadenza per le imprese è quella del 16 dicembre. Le aziende, infatti, dovranno versare i contributi previdenziali e assistenziali e le ritenute Irpef dei propri dipendenti. Inoltre, sarà richiesto l’acconto dell’imposta sostitutiva sui redditi da rivalutazione del Tfr, oltre al saldo dell’Imu del mese di novembre.
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Scadenze che difficilmente verranno rispettate. Proprio per questo, il Governo sembra aver deciso di ridurre un bonus, diluendo i pagamenti delle cartelle esattoriali, come richiesto dalle forze di maggioranza. La proroga della rottamazione-ter delle cartelle potrebbe essere allungata al 9 dicembre. Considerato i 5 giorni di tolleranza, inoltre, la proroga durerebbe fino al 14 dicembre.