Molti lavoratori con carriere discontinue, per quanto lunghe, potrebbero avere in futuro pensioni di importo veramente limitato: che cosa prevede il piano dei sindacati.
l piano della pensione di garanzia nasce dal fatto che molti lavoratori, con carriere discontinue nonostante la lunghezza, potrebbero avere in futuro pensioni di importo veramente limitato, al punto da necessitare interventi di assistenza. Che fare dunque? La proposta che circola da molto tempo, mai presa in considerazione da alcun governo, è quella di un fisso di circa 1000 euro lordi al mese di pensione a partire dai 65 anni anagrafici, con 40 anni di lavoro (ma lavoro inteso con tutti gli anni compresi, anche quelli con buchi contributivi).
Nessuno anticipo pensionistico dunque, con il vantaggio per le casse dello Stato di spostare la spesa in avanti, senza dover riempire direttamente i buchi contributivi dei precari ora.
L’idea della Cgil, sviluppata grazie al contributo dell’economista Michele Reitano, è quella di integrare le pensioni future che non arrivano a una soglia data (per esempio a partire dal 60% del reddito medio).
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L’integrazione scatta al raggiungimento dei requisiti di legge (quello dell’età e dei contributi o soltanto quello dei contributi). Nella proposta della Cgil si darebbe una valorizzazione anche ai buchi per studio, formazione, politiche attive, maternità, congedi per cura e periodi di disoccupazione involontaria.
“La pensione di garanzia non è un sussidio, non è un regalo, non deve andare a tutti, ma solo a chi ne ha bisogno”, spiega al quotidiano Ezio Cigna, responsabile previdenza della Cgil. «Serve ora per incentivare chi lavora a stare in regola e per avere un domani dignitoso. Poi certo molte cose vanno ripensate, a partire dalle soglie di accesso del 2,8 e 1,5″.
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L’elaborazione della Cgil, anche grazie al contributo dell’economista Michele Reitano, è di “integrare tutte le pensioni future che non arrivano a una soglia tipo o benchmark, elaborata secondo alcune ipotesi (ad esempio a partire dal 60% di un reddito medio). L’integrazione a carico dei conti pubblici – scatterebbe solo al raggiungimento dei requisiti di legge per uscire (età più contributi o solo contributi)”.
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