La rivalutazione degli importi delle pensioni permetterà di vedere aumentate le cifre degli assegni pensionistici. Ecco di quanto
La rivalutazione degli importi scatterà dal 1° gennaio 2022. Infatti, ogni anno le pensioni vengono adeguate alla variazione dell’inflazione così da non perdere il potere di acquisto. Per questo, dal prossimo anno, aumenteranno gli importi delle pensioni a seguito della perequazione automatica. Se infatti lo scorso anno le pensioni sono rimaste invariate, in quanto l’inflazione presunta nel 2020 era negativa, nel 2022 è previsto un aumento per allineare gli assegni previdenziali al costo della vita. Le cifre in ballo, riporta il giornale, sono notevoli: 4 miliardi di euro per le rivalutazioni se il tasso d’inflazione di quest’anno sarà pari all’1,5%.
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La rivalutazione delle pensioni e l’aumento dell’inflazione permetteranno alle pensioni di aumentare di importo in maniere considerevole. Già nel 2021 l’inflazione positiva aveva portato alla rivalutazione al rialzo delle pensioni medie, anche se il blocco imposto dal Governo in tempo di crisi ha impedito tale rialzo. Dopo la fine del regime sperimentale 2019-2021, con il nuovo sistema di calcolo, dal 1 gennaio 2022 le pensioni continueranno a rivalutarsi al 100% fino a 4 volte il minimo, dopo di ché si applicano le aliquote al 90% fra 4 e 5 volte il minimo, infine al 75% per le pensioni di importo più alto. Su queste basi, considerando l’inflazione, si stima che su una pensione di 1.500 euro l’aumento sarà di 300 euro l’anno.
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Gli aumenti saranno solo per coloro che soddisfano alcuni requisiti di reddito. Il reddito annuale non deve essere superiore a 6.702,54 euro (o 13.405,08 euro per l’aumento parziale), oppure di 20.107,62 per il reddito coniugato di una coppia di coniugi (26.810,16 euro per l’aumento parziale). Anche in questa circostanza, la pensione minima del contribuente non dovrà essere oltre i 6.702,54 euro all’anno. A beneficiare maggiormente degli aumenti delle pensioni gennaio 2022 saranno in particolare i percettori delle pensioni minime o integrate al trattamento minimo. Molto probabilmente, si passerà da 515 euro a 541 euro, con un aumento di 26 euro destinato a chi ha meno di 64 anni di età. Chi ha più di 64 anni e meno di 69 anni vedrà la pensione aumentare di 83 euro, salendo a 598 euro. Per chi ha almeno 70 anni, l’assegno salirà a 651 euro al mese, +136 euro, con un reddito non superiore a 8.469,63 euro. Qualora si viva con il coniuge, la cifra non dovrà superare 14.447,42 euro.
Non è ancora chiaro il meccanismo di perequazione che verrà applicato. Si fa riferimento all’indice medio dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, così come calcolato dall’Istat che ne dà comunicazione al Ministero dell’Economia. La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è determinata in misura pari a +1,7 dal 1° gennaio 2022, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
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