A partire dal 2023 il canone Rai sparirà dagli “oneri impropri” dei costi dell’energia. L’evasione potrebbe tornare realtà
Il canone Rai rimarrà nella bolletta elettrica per tutto il 2022 ma, a partire dal 2023, dovrà sparire dagli “oneri impropri” dei costi dell’energia. Infatti, sarà eliminato l’obbligo di pagare la tassa sul possesso della tv mediante addebito sulle fatture emesse dalle società elettriche, nell’ambito degli impegni presi dal Governo italiano con l’Unione Europea nel Pnrr. Diventa quindi realtà la cancellazione dell’obbligo per i venditori di elettricità di raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia. Sparirà, dunque, l’addebito di 9 euro al mese per 10 mesi sui conti dell’elettricità. Il canone Rai era stato inserito come voce nelle utenze elettriche nel 2016 dal governo Renzi che ne aveva ridotto l’importo da 113 a 90 euro all’anno per contrastare l’evasione fiscale.
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Il canone di abbonamento alla televisione è dovuto da chiunque sia in possesso di una tv e deve essere pagato per nucleo familiare ed una sola volta all’anno. La legge del 2015, che ha introdotto il canone in bolletta, ha introdotto la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica. La spinta è arrivata da Bruxelles che ha chiesto, per motivi di trasparenza e rispetto della concorrenza, di eliminare gli “oneri impropri” dai costi dell’energia. L’aggiunta del canone Rai alla bolletta elettrica rientrerebbe, secondo Bruxelles, tra quegli “oneri impropri” che il Consiglio dell’Unione Europea ha chiesto all’Italia di eliminare, come da impegni presi nell’ambito del Recovery Plan.
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Cosa si rischia
Certo è che l’evasione sul canone potrebbe tornare. Per chi non paga il canone rai, sono previste sanzioni economiche abbastanza alte. Dopo i dovuti accertamenti della Guardia di Finanza, i contribuenti che non hanno versato il canone possono incorrere in sanzioni fino a 6 volte l’importo dell’imposta tanto da arrivare a pagare 540 euro, più arretrati ed interessi. Questi avviene quando si dichiara di trovarsi in uno dei casi di esenzione previsti dalla legge, come ad esempio quando si dichiara di non possedere una televisione. La pena prevista dal codice penale per il reato di falso ideologico commesso dal privato è pari a due anni. La sanzione economica va dai duecento ai seicento euro, oltre all’obbligo di pagare tutti gli arretrati maggiorati degli interessi.
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E’ l’Agenzia delle entrate ad avere il compito di verificare chi evade il pagamento per poi procedere successivamente alla riscossione dell’importo mancante. L’agenzia delle entrate ha il compito di chiedere i debiti del Canone Rai al massimo entro dieci anni, incrociando i dati disponibili presenti nelle banche e le utenze intestate degli gli evasori per confermare chi ha dichiarato il falso. I controlli possono avvenire a campione o nel caso in cui sorgano dei dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. L’accesso della Guardia di Finanza nelle abitazioni private può avvenire solo in determinate condizioni di garanzia del contribuente e solo se è presente un’autorizzazione del procuratore della Repubblica.