Arriva lo stop alle pensioni precoci. Il Governo taglia il riscatto gratuito della laurea e la pensione si allontana di tre mesi.
Il Governo ha parlato tramite il testo della Legge di Bilancio 2022. Nella nuova manovra non c’è spazio per il riscatto gratuito della laurea e quindi non ci sarà la pensione immediata per i precoci del 2022. Il risultato è che per i lavoratori precoci ci saranno altri 3 mesi di lavoro davanti nel corso del prossimo anno prima di godersi la pensione. Le due proposte di pensionamento anticipato principali del prossimo anno avranno in questo senso una diversificazione per quanto riguarda i lavoratori precoci. Se l’Ape Sociale ha tolto dalla propria equazione il requisito dei 3 mesi di inoccupazione per la pensione anticipata, così non è per Quota 41 precoci.
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Per Quota 41 precoci, infatti, valgono 41 anni di contributi di cui almeno uno compiuto prima dei 19 anni di età anagrafica, mentre l’Ape Sociale, oltre che per i disoccupati, è una misura per agevolare l’uscita dal lavoro ai caregiver e agli invalidi, nonché ai lavoratori che occupato posizioni di lavoro gravose. Si tratta quindi di una beffa per i precoci 2022, che si trovano in una condizione di inparzialità per quanto riguarda il priorio pensionamento anticipato rispetto che a chi beneficia dell’Ape Sociale.
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L’unica speranza per riequilibrare questa situazione è una modifica dell’ultimo minuto tramite la Legge di Stabilità, prevista per il 2022. La speranza è che venga tolta anche dalla misura di pensionamento anticipato Quota 41 precoci la clausola che impedisce di accedervi senza i 3 mesi di inoccupazione. In questo modo anche i lavoratori precoci potrebbero andare in pensione anticipata senza quella inutile attesa. Inoltre c’è da precisare che il riscatto della laurea non è al momento gratuito. Sul web esiste comunque un simulatore gratuito sul sito internet dell’INPS che fornisce una stima di costo sul riscatto della laurea, anche con la soluzione di un pagamento a rate.