Con la nuova Legge di Bilancio 2022 sono in programma importanti agevolazioni di tipo fiscale.
Le aliquote Irpef saranno infatti alleggerite con i tagli previsti alle imposte sui redditi da lavoro, ma insieme sono state confermate alcune novità sull’IMU. L’IMU è l’Imposta Municipale Unica applicata agli immobili, che in Italia prevede il pagamento di una cifra annuale da parte di tutti i proprietari di immobili, ad esclusione di quelli adibiti ad abitazione principale. L’IMU è una delle imposte che è stata soggetta maggiormente ad esoneri e riduzioni con l’arrivo della pandemia.
Si tratta infatti di un’imposta patrimoniale a cui molti cittadini, proprietari di immobili, sono stati esonerati per il 2021. In particolare, mi riferisco ai proprietari e gestori di attività che si sono trovate in una situazione di crisi economica. Le agevolazioni IMU non finiscono però con il 2021, perché secondo le ultime proposte con la Legge di Bilancio, arriverà un’agevolazione particolare destinata ai piccoli comuni, quelli con un numero di abitanti piuttosto basso.
Esenzione IMU per le attività nei piccoli centri abitati: ecco come funzionerà
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In pratica si tratta di un’esenzione dal pagamento dell’Imposta Municipale Unica per le attività che lavorano all’interno dei piccoli comuni che includerà il 2022 e il 2023, ma non si tratta dell’unico incentivo legata ai piccoli centri. Si tratta di una misura che da un lato sostiene la ripresa economica di queste zone, dall’altro vuole contrastare l’abbandono dei piccoli comuni, da parte di abitanti che scelgono di trasferirsi in aree più favorevoli economicamente, come le grandi città.
La pandemia ha messo in ginocchio le attività produttive e commerciali delle zone meno popolate. Se per il 2021 è stata prevista una particolare sovvenzione statale, ora si prospetta dunque un’esenzione biennale. Per favorire la crescita economica e gli scambi commerciali anche in queste zone, la proposta della Legge di Bilancio è quella di consentire uno sgravio totale dal pagamento dell’IMU per le imprese che operano in questi territori.
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Accanto a questa proposta c’è la possibilità di garantire in comodato d’uso gratuito beni e immobili comunali, per dargli nuovo valore tramite lavori di ristrutturazione, senza quindi pagare poi l’imposta. Si tratta di comuni che hanno un numero massimo di 500 abitanti, e che sono stati soggetti ad una notevole diminuzione della popolazione nell’ultimo periodo, che ha comportato anche la chiusura di diverse attività commerciali e imprenditoriali.