Pensione, anche i periodi di disoccupazione possono essere utili

Contributi figurativi, contributi volontari, riscatto e pace contributiva: come far valere ai fini della pensione i periodi in cui non è stata svolta attività lavorativa.

Una volta perso il lavoro, complice la crisi ormai strutturale, possono passare dei mesi, o addirittura degli anni, prima di riuscire a trovare una nuova occupazione. Alla perdita dell’impiego, nella maggior parte dei casi, segue dunque un lungo periodo privo di contribuzione, in quanto nessuna attività lavorativa viene svolta.

Ma si possono recuperare questi periodi ai fini della pensione? Innanzitutto, bisogna osservare che, se si tratta di periodi di disoccupazione indennizzati, ad esempio con l’indennità Naspi, non ci sono problemi: i periodi in cui si percepisce un’indennità di disoccupazione, difatti, sono coperti grazie ai contributi figurativi accreditati automaticamente dall’Inps.

A chi spettano le agevolazioni pensioni per disoccupati? Il periodo della disoccupazione di un soggetto viene considerato nella maggior parte dei casi ai fini pensionistici, con il riconoscimento di contributi previdenziali anche durante il periodo di inattività. Ma per sostenere chi si ritrova senza lavoro ai fini della pensione sono diverse le agevolazioni in vigore. Vediamo allora quali sono i casi in cui sono previste, per legge, agevolazioni per le pensioni per disoccupati e a chi spettano. Contributi figurativi per pensioni per disoccupati e agevolazioni pensioni per disoccupati con Rita.

Le prime agevolazioni, diciamo, previste per le pensioni per disoccupati sono quelle relative al riconoscimento dei contributi figurativi durante i periodi di inattività. Le leggi in vigore prevedono, infatti, che durante i periodi di disoccupazione dei soggetti che restano senza lavoro e durante i quali, previo raggiungimento degli specifici requisiti richiesti, vengono riconosciute agli stessi le indennità di lavoro Naspi e Dis Coll, vengano riconosciuti contributi figurativi per la pensione.

Come calcolare la disoccupazione per i fini pensionisticinaspi e dimissioni

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In particolare, i contributi figurativi riconosciuti per le indennità di disoccupazione sono validi sia per il raggiungimento del diritto alla pensione e sia per il calcolo del trattamento pensionistico finale. Dunque, anche se si resta lavoro si maturano contributi per la pensione ma si tratta di accrediti che spettano solo a coloro che maturano i requisiti tali da poter presentare domanda di Naspi o Dis-Coll.

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Il lavoratore, se non possiede contributi accreditati al 31 dicembre 1995, ha anche la possibilità di riscattare i periodi non contribuiti, che si collocano fra il primo e l’ultimo versamento presso una determinata gestione previdenziale. In sostanza, questo intervento, che si chiama pace contributiva, consente di coprire i “buchi contributivi” dal 1° gennaio 1996 in poi, fino a un massimo di cinque anni. L’onere di riscatto si calcola in modo differente, a seconda che i periodi ricadano nel sistema di calcolo retributivo o contributivo (relativamente alla pace fiscale, i periodi possono ricadere nel solo calcolo contributivo).

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