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Superbonus beffa, quando i rischi superano i vantaggi. E allora paghi tu

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Riccardo Magliano

Il Superbonus 110% doveva essere un modo per fare i lavori di casa propria senza spendere un centesimo, ma col passare del tempo sono state riscontrate delle pesanti criticità.

Prorogato anche per il 2023, seppur con alcune modifiche, il Superbonus 110% ha dato modo di essere una misura di assistenza per i lavori di casa capace di evitare ai contribuenti il pagamento dei lavori stessi tramite un’agevolazione che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi. Il bonus aveva la doppia funzione di agevolare i lavori di casa a chi li volesse e per passare a delle forme di risparmio e ottimizzazione energetica. Il superbonus, infatti, permetteva di attivare la detrazione solo per determinati tipi di lavori che comprendessero un ammodernamento energetico dell’immobile in oggetto.

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Paradossalmente esistono però molti rischi nell’utilizzo del Superbonus 110%, primo tra tutti quello di dover pagare di tasca propria i lavori. Questo è quello che è successo ai proprietari di villette che però ha un ISEE superiore a 25.000 euro, perché nella prima versione dell’agevolazione non era previsto questo limite. Inoltre c’è il problema delle imprese, che possono rifiutarsi di fare i lavori del Superbonus perché, comprensibilmente, non gli conviene. La prima versione del Superbonus 110% ha un limite di prezzo definito per gli interventi che non può essere superato, e questo può essere un problema nel momento in cui occorra trovare un’impresa che faccia quei lavori, perché il prezzo dei lavori per un ammodernamento coperto dal bonus potrebbe non valere la mobilitazione dei mezzi e delle professionalità di un’impresa che può guadagnare qualcosa di più facendo lavori diversi.

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Un altro rischio, incredibilmente concreto, è quello di calcolare in modo errato la valutazione energetica rendendosi conto che, alla fine dei lavori, non si arriverà dove promesso inzialmente. Per evitare di sbagliare in partenza occorre scegliere con attenzione il tecnico che farà le valutazione. Magari non consultare il primo che passa, ma un professionista referenziato e abilitato: la valutazione della prestazione energetica di un edificio non è scontata e vanno calcolati anche i più piccoli dettagli, dalle dispersioni di calore di muri e tetti, alla sostituzione di una caldaia dove potrebbe non essere sufficiente un cappotto termico.

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