Riforma del Fisco, tagli dell’Irpef e dell’Irap, riforma del sistema delle pensioni: da gennaio molto cambierà.
8 miliardi di euro. E’ questa la cifra che permette di concretizzare la riforma del Fisco e di agire concretamente sui tagli dell’Irpef, dell’Irap e sul sistema delle pensioni. Una riduzione che, secondo i sindacati e in particolare la Cgia, deve interessare l’Irpef e non l’Irap, su cui i riflettori sembrano essere meno accesi. Infatti, questa “eleverebbe le buste paga e le pensioni degli italiani, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna”, come dice il sindacato.
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Il taglio dell’Irap andrebbe a favore delle grandi imprese, sfavorendo le medie e piccole imprese. “È il momento di fare questa scelta vista la crescita dei prezzi e l’abbassamento di pensioni e salari in questi anni”, afferma il segretario della Cgil Maurizio Landini a Today secuito dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra che insiste affinché gli 8 miliardi del Fondo Fiscale siano utilizzati per bbattere il cuneo fiscale e le prime aliquote Irpef.
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Irpef
L’Irpef, infatti, grava di più sul ceto medio, con un reddito compreso tra 28.000 e 55.000 euro. In generale, quando si parlava di riforma del fisco, si prevedeva un abbassamento dell’aliquota media effettiva con riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito tra i 28.000 e i 55.000 euro. Una certezza riguardava già il bonus Renzi, assorbito dall’aliquota. Attualmente l’IRPEF prevede 5 scaglioni di reddito, e a ognuno viene applicata un’aliquota di tassazione che aumenta all’incrementarsi del reddito. Si prevede, invece, un’imposta sul reddito delle persone fisiche con quattro aliquote. Le prime due prevedono uno scalino di due punti percentuali: al 23 e al 25% fino a 35.000 euro di reddito. Invece, tra i 35.000 e i 45.000 euro si applicherebbe l’aliquota al 34%. Successivamente, si passa all’aliquota al 43%.
Irap e pensioni
L’Irap è invece l’imposta regionale sulle attività produttive ed è un’ imposta a carico delle imprese che è proporzionale al fatturato e non applicata all’utile di esercizio. Dei soldi disponibili, sei miliardi saranno destinati ai lavoratori e due alle imprese. Come riporta Il Giornale, il taglio Irpef si avrebbe con lo scaglione del 38% per i redditi compresi fra 28 a 55mila: questo farebbe aumentare le buste paga tra 300 e i 400 euro per sette milioni di italiani. Parte della cifra sarà anche investita per la revisione delle detrazioni fiscali e l’esonero dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive per piccole e medie imprese. Inoltre, i pensionati dovrebbero avere cifre fino a 126 euro in più l’anno.