Ci sono alcune situazioni in cui, nonostante la notifica del pagamento del bollo auto, non bisogna pagare nulla. Ecco quali.
La tassa sulle vetture, il cosiddetto bollo auto, deve essere pagato ogni anno. Tuttavia, ci sono casi in cui non è necessario versarla, anche se è stata fatta formalmente richiesta.
Il motivo è uno sbaglio fatto al momento di notifica. Nel caso in cui si verifichi un errore procedurale all’interno della cartella esattoriale che contiene i dettagli per il pagamento, il bollo auto viene annullato e l’automobilista a cui è intestato il mezzo non deve pagare la tassa di possesso anche se avrebbe dovuto farlo come tutti i proprietari di un’automobile.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, non è in grado di notificare la cartella “se il contribuente non ha prima ricevuto l’accertamento fiscale”.
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Gli altri casi in cui il bollo auto non si paga
Non è l’unico caso in cui l’automobilista si “salva” dal pagamento della tassa. Se la cartella esattoriale contiene raggruppati in un’unica voce la somma da versare e gli interessi accumulati per il ritardo del pagamento, quella cartella è considerata nulla.
Eventuali solleciti di pagamento non hanno alcun valore. C’è però da fare un’importante precisazione: l’annullamento del bollo auto da pagare non è automatico ma va stabilito dalla Commissione tributaria provinciale, per quanto ci siano ottime possibilità di vincere la causa.
C’è poi un termine di prescrizione della tassa sulle vetture, sebbene anche in questo caso non significhi che l’atto venga automaticamente cancellato. Se il Fisco notifica la cartella dopo 3 anni (termini previsti dalla legge), la tassa cade in prescrizione e l’automobilista non deve pagare nulla. Tuttavia è necessario il ricorso alla Commissione tributaria spiegando le proprie ragioni per aver diritto a non versare la tassa.
