L’assegno temporaneo è una misura ponte pensata in attesa dell’assegno unico universale. Sei ancora in tempo per ricevere qualcosa…
Fino al 31 dicembre 2021, è possibile presentare la domanda per l’assegno temporaneo, misura di sostegno ai nuclei familiari con figli minori a carico che non hanno diritto all’assegno per il nucleo familiare: lavoratori autonomi, disoccupati, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, titolari di pensione da lavoro autonomo e nuclei familiari senza requisiti necessari per avere diritto all’ANF. Non c’è più tempo, però, per fare richiesta degli arretrati precedenti al primo luglio, i cui termini sono scaduti il 31 ottobre. La domanda può essere presentata dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 tramite il portale web Inps utilizzando la consueta modalità di SPID, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), Carta nazionale dei servizi (CNS) e PIN Inps rilasciato entro il 1° ottobre 2020; Contact Center Integrato; Enti di Patronato.
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L’assegno temporaneo è nato come una misura di durata transitoria diretta a fornire un sostegno concreto alla genitorialità. Si tratta di un assegno semplificato con importi minori rispetto all’assegno da 250 euro massimi (217,8 euro), calcolato sulle condizioni reddituali reali delle famiglie. Il minimo che si può percepire è di 30 euro. L’assegno è rivolto a tutte le famiglie con figli minori di età che non abbiano i presupposti per ricevere gli assegni familiari. La famiglie deve avere un ISEE inferiore a 50 mila euro annui.
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Ad introdurlo, è stato il decreto legge 8 giugno 2021, n. 79 che prevede un potenziamento degli assegni del nucleo familiare e che introduce il cosiddetto assegno “ponte” per le famiglie che non godono dei requisiti per ottenere gli assegni familiari. La misura partita da luglio è valida fino al 31 dicembre 2021. L’assegno unico per i figli under 21 partirà integralmente solo dal 2022.
Per le domande presentate entro il 31 ottobre 2021 (nuova scadenza) saranno riconosciuti gli arretrati dal 1° luglio. La procedura è estremamente semplificata, basta inserire codice fiscale dei figli minori e l’Iban su cui accreditare le somme, oltre ad avere un ISEE corrente (che non deve essere allegato). Il pagamento sarà effettuato con accredito su conto corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con IBAN o libretto postale intestati al genitore richiedente. In caso di genitori separati legalmente o divorziati con affido condiviso, il pagamento è diviso al 50 per cento tra i due genitori, oppure effettuato all’unico genitore richiedente in presenza di un accordo tra di loro. Chi già percepisce il Reddito di Cittadinanza non deve presentare la domanda, in quanto la quota di assegno spettante sarà pagata d’ufficio dall’Inps direttamente sulla carta di pagamento RdC.
Per quanto riguarda coloro che sono già beneficiari di assegno al nucleo familiare (ANF), dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021 sarà loro corrisposta una maggiorazione di 37,5 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari di almeno tre figli. La maggiorazione è riconosciuta anche in presenza di figli maggiorenni inabili ad un proficuo lavoro, oltre che di figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni se studenti o apprendisti e appartenenti a nuclei numerosi. Le modalità di presentazione della domanda restano le stesse attualmente in vigore. L’importo delle somme teoricamente spettanti a titolo di ANF, comprensive della maggiorazione, sarà messo a disposizione dei datori di lavoro secondo i consueti canali.
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