Quali sono le cose da sapere per coloro che intendono andare in pensione il prima possibile mantenendo però l’assegno più alto.
L’obiettivo di qualsiasi lavoratore è probabilmente uscire il prima possibile dal mondo del lavoro con la misura economicamente più conveniente. Per prima cosa è necessario conoscere tutte le possibili strade e poi decidere di conseguenza.
In pensione con Quota 100
Una cosa è certa. Anticipare la pensione ha sempre un costo. A volte ci sono sia penalizzazioni stabilite dalla misura previdenziale stessa. In ogni caso l’assegno pensionistico è più basso poiché si applica un coefficiente di trasformazione meno conveniente a causa della minore età.
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Quota 100 è un sistema per l’accesso alla pensione che permette di anticipare l’uscita dal lavoro al momento in cui la somma tra l’età del lavoratore e il numero di anni di contributi accreditati è 100. Ad esempio 60 anni di età e 40 di contributi o 61 anni di età e 39 di contributi. Il Sole 24 ore aveva ipotizzato questi possibili casi, stimando la differenza nello stipendio:
- Con una retribuzione lorda annua pari a 30.000 euro: la pensione lorda mensile sarebbe di 1.372 a 62 anni, contro i 1.764 euro a 67 anni (-22% circa)
- Con una retribuzione lorda annua pari a 40.000 euro: la pensione lorda mensile sarebbe di 1.728 euro a 62 anni, contro i 2.249 euro a 67 anni (- 24% circa)
- Con una retribuzione lorda annua pari a 75.000 euro: la pensione lorda mensile sarebbe di 2.721 euro a 62 anni, contro i 3.685 euro a 67 anni (- 25% circa).
Qual è l’opzione più conveniente
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In fin dei conti, dunque, l’opzione più conveniente per avere l’assegno più alto resta quella di restare in servizio fino ad attendere il compimento dei 67 anni di età con la misura di vecchia. In quel caso, infatti, l’assegno della pensione sarà massimo. Certo, rientrano nella valutazione del lavoratore tutta un’altra serie di variabili che non sono legate alla somma di denaro erogata dall’Inps.