Si sta ancora discutendo tra le istituzioni se sia il caso di inserire l’assicurazione obbligatoria per i danni provocati agli edifici da condizioni atmosferiche e disastri naturali.
Il dibattito è ancora in corso, ma intanto l’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, sta spingendo perché venga inserita il prima possibile nella Manovra. I problemi portati alla luce dalla crisi climatica e i continui cambiamenti che potrebbero diventare sempre più gravi in futuro, sarebbero un motivo sufficente per l’associazione per far si che tutti debbano assicurare la propria abitazione contro i danni che l’ambiente potrebbe fare loro. Ovviamente le critiche a questa posizione non mancano, l’idea di inserire l’obbligo di una assicurazione per la casa nella Manovra scontenterebbe moltissimi che devono mettere mano al portafoglio e le associazioni che proteggono gli interessi dei consumatori si stanno già facendo sentire.
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Già nel 2016 Maria Bianca Farina, presidentessa di Ania, aveva proposto che l’assicurazione sugli immobile contro la possibilità di eventi catastrofici legati al clima, visto che l’Italia, rispetto agli altri paesi europei, è il paese dove c’è la possibilità più alta che si verifichino eventi “catastrofali” (inteso nel senso tecnico del linguaggio assicurativo). La posizione dellla presidentessa Farina è supportata dal costo di 58-60 miliardi di euro che l’Italia spende ogni anno per i danni causati da eventi climatici. Nel 2019 poi è stata presentata una mozione per introdurre l’assicurazione obbligatoria sugli immobili, ma detraibile nella dichiarazione dei redditi. Secondo la proposta, l’idea era di far pagare a chi aveva un immobile e a chi ne era sprovvisto. Il principio di fondo era quello del “pagare tutti per pagare meno”.
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Le polemiche, oltre all’ovvia e comprensibile avversione dei consumatori a una nuova spesa obbligatoria, sono legate al rischio di speculazione da parte delle compagnie assicurative. Per le associazioni dei consumatori questo sarebbe soltanto sfruttabile dalle compagnie di assicurazione per imporre una spesa ai cittadini che arricchirebbe le tasche delle compagnie senza fare effettivamente niente per proteggerli.