Acquistare l’automobile fuori dai confini nazionali è una pratica molto abusata ma anche rischiosa. Ecco quali sono i pericoli…
Acquistare l’automobile fuori dai confini nazionali permette di risparmiare sul prezzo di acquisto di una vettura oltre che su Assicurazione e bollo auto. In caso di acquisto di auto all’estero, per portare la vettura in Italia, è necessario immatricolare il veicolo all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile (UMC) e iscriverlo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), previo controllo da parte dell’Ufficio della Motorizzazione Civile per verificare l’idoneità della documentazione tecnica e la regolarità degli adempimenti fiscali. Le auto più quotate sono quelle tedesche, che permettono di risparmiare diverse migliaia di euro su marchi locali come BMW, Audi e Mercedes.
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Una volta acquistato il veicolo si dovrà procedere alla immatricolazione dell’auto mentre l’IVA dovrà essere versata nel paese in cui la vettura sarà importata e immatricolata. Se è vero che il prezzo di un’auto all’estero spesso può essere decisamente inferiore a quello di un modello analogo presente sul nostro territorio, è bene valutare il totale delle spese di immatricolazione in Italia oltre che di quelle relative al trasporto. Bollo e assicurazione all’estero hanno prezzi più bassi: 200 euro all’anno circa, contro i 1500 euro di media in Italia.
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Peccato che le cose non siano così rose e fiori. Infatti, trascorso un anno dall’acquisto, per legge l’auto con targa estera deve per legge tornare nel paese di origine o in alternativa essere immatricolato in Italia. Secondo l’articolo 132 del Codice della strada infatti, si rischia una sanzione amministrativa variabile dagli 84 ai 335 euro. Nel caso in cui la polizza sia stipulata in una compagnia assicurativa non autorizzata ad operare in Italia, in caso di controlli da parte degli organi preposti (Vigili Urbani, Carabinieri, Polizia, ecc), sul territorio italiano, il conducente del mezzo è considerato alla stregua di un automobilista non assicurato.