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Tassa di soggiorno, quando non hanno diritto di chiedertela

Published by
Riccardo Magliano

Cambiano le regole per la tassa di soggiorno. Un accordo tra Anci, l’associazione dei Comuni e Airbnb potrebbero far si che in alcuni casi la tassa non venga richiesta.

La tassa di soggiorno è una tassa di importo fisso che le strutture di ricezione, dagli alberghi, ai bed & breakfast, fanno pagari ai loro clienti all’arrivo nella struttura. Si tratta di una tassa comunale che non ha niente a che fare con la struttura di ricezione in se, e per questo il suo importo non viene quasi mai contato nel costo totale dell’alloggio. Chi viaggia spesso sa bene quanto questa tassa sia fastidiosa, visto che cambia di Comune in Comune e non è così automatico includerla nel conteggio totale delle spese di una vacanza o un viaggio di lavoro.

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Grazie all’accordo tra Anci, l’associazione dei Comuni e Airbnb la tassa cambierà parte del suo regolamento, ma non sarà tolta. In compenso aumentano le categorie di persone che su cui non viene applicata la tassa, visto che normalmente verrebbe attribuito un importo da pagare su ogni persona. In particolare, alcune città avranno un importo fisso per tutte le tasse di soggiorno, mentre altre apporteranno degli appositi importi della stessa tassa in base alla tipologia di struttura ricettiva in cui chi viaggia alloggerà.

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Inoltre saranno esentati dal pagamento della tassa di soggiorno:

  • Residenti;
  • Bambini sotto i 12 anni;
  • Universitari fuori sede;
  • Disabili e accompagnatori;
  • Malati ricoverati in strutture sanitarie e i loro congiunti;
  • Militari e polizia;
  • Autisti di autobus e accompagnatori turistici;
  • Ospiti degli ostelli della gioventù (questa è l’unica struttura ricettiva che non può richiedere la tassa di soggiorno).

La tassa di soggiorno ha un importo fisso variabile da 1 a 5 euro per ogni persona, pagabile in contanti o con carta di credito. In esclusiva per l’Italia, per l’accordo stretto con Anci, dal 2022 Airbnb attiverà la raccolta digitale dell’imposta di soggiorno in tutta Italia, occupandosi direttamente del versamento per gli affitti brevi per gli host e i Comuni che ne faranno richiesta.

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