La corsia di emergenza, come dice il nome stesso, può essere utilizzata solo in caso di emergenza. Ma ci sono eccezioni legate a determinati casi: ecco quali.
Sebbene il Codice della Strada sia chiaro e vieti di transitare o stazionare sulla corsia di emergenza, in alcune situazioni, di “emergenza”, appunto, può essere percorsa dall’automobilista o utilizzata per fermare momentaneamente l’automobile. Naturalmente non si tratta di una valutazione soggettiva, ma ci sono alcuni casi in cui questi due comportamenti sono ammessi. Altrimenti, l’infrazione potrebbe costare cara.
Innanzitutto, in casi del tutto eccezionali la corsia di emergenza può essere utilizzata quando c’è troppo traffico e bisogna lasciare l’autostrada o la superstrada. Infatti, in questo caso, sarebbe pericoloso percorrere la strada nella corsia di sinistra ed effettuare la manovra di tagliare in diagonale al momento dell’uscita. Tuttavia non può essere imboccata troppo presto, ma solo dal punto in cui si trova il cartello collocato a 500 metri dall’uscita.
La corsia di emergenza può essere però utilizzata quando si riscontra un malessere fisico o fisiologico di uno degli occupanti dell’auto oppure quando si avverte quel forte senso di stanchezza che potrebbe precedere il colpo di sonno, equiparato dalla Cassazione al malessere fisico. Infine, in presenza di un guasto dell’autoveicolo.
In ogni caso, anche per ragioni giustificate, la corsia di emergenza non può essere occupata per più di tre ore. Se si scende dall’auto nelle ore notturne è obbligatorio indossare il giubbino catarifrangente e accendere le luci di posizione e le quattro frecce. Altrimenti la multa va da 41 a 169 euro ed è prevista la decurtazione di 2 punti dalla patente.
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La corsia d’emergenza altrimenti è utilizzabile solo per il passaggio di veicoli di soccorso (ambulanze, camion dei pompieri) e delle forze dell’ordine. Percorrerla senza ragione rischia di essere d’intralcio al passaggio dei mezzi di soccorso e il comportamento viene puniti con multe dai 419 ai 1.682 euro. A cui aggiungere la pena accessoria della decurtazione di 10 punti dalla patente e la sospensione del permesso di guida da 2 a 6 mesi.
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Stessa sanzione se l’automobilista fa una retromarcia sulla corsia di emergenza, magari perché si è accorto troppo tardi di avere superato in punto in cui doveva lasciare l’autostrada. Nell’ipotesi in cui un automobilista si fermi sulla corsia di emergenza per urinare, in caso di passaggio della Polizia Stradale, il rischio è vedersi contestato il reato di atti contrari alla pubblica decenza, punito con una multa fino a 8.000 euro.
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