Quanti soldi conviene tenere sul conto corrente? La giacenza è una questione delicata: ecco i consigli per non trovarsi in difficoltà.
Si tratta della disponibilità in denaro sul proprio conto corrente bancario in un determinato momento. I pagamenti avvengono sempre nei limiti della quantità di denaro presente, ma può capitare anche di andare in rosso, di avere cioè pagamenti che superano la disponibilità e che le banca si fanno pagare con gli interessi passivi.
Il consiglio banale è di non andare mai in rosso, ovviamente, ma al tempo stesso è bene non bloccare sul nostro conto corrente somme troppo ingenti, perché potrebbero sorgere alcuni problemi. Non a caso alcuni istituti hanno iniziato a penalizzare giacenze che superano determinate cifre con interessi negativi anche alti. Questa decisione è stata ad esempio presa da Fineco, questo perché si tratta di denaro che la banca non può investire e far fruttare, quindi diventa un peso economico, invece di un vantaggio.
Perché non conviene bloccare troppi soldi sui conti? Gli interessi attivi riconosciuti sulle giacenze sono spesso zero o vicini allo zero e quindi tenere troppi soldi sul conto corrente significa perdere la possibilità di ottenere interessi più alti con prodotti più redditizi come ad esempio i conti di deposito. Gli interessi percepiti sulle giacenze, peraltro, sono anche colpiti da una ritenuta fiscale del 26%.
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Inoltre, se la giacenza media del conto nel periodo di riferimento degli estratti conto supera i 5000 euro, è dovuta l’imposta di bollo di 34,20 euro l’anno. Vedi come evitarla con i nostri consigli. Occorre anche considerare che il FITD, fondo interbancario di tutela dei depositi, che garantisce i soldi depositati sul conto, in caso di default o difficoltà della banca, copre solo fino ad un massimo di 100.000 euro a depositante. Questo limite dunque non andrebbe mai superato.
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Quindi, per queste considerazioni, la giacenza non dovrebbe mai superare i 5000 euro, diversificando il resto in altre forme di investimento. Un consiglio è di suddividere le entrate e le uscite nel bilancio familiare. La regola più nota è quella del 50-30-20 o del 70-20-10. Nel primo caso la regola dice che delle entrate periodiche il 50% va destinato alle spese essenziali, il 30% alle spese superflue e il 20% al risparmio. La regola successiva cambia le percentuali di suddivisione in 70% spese essenziali, 20% spese superflue, 10% risparmio.
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