Per il bonus 110 e per gli altri bonus edilizi, ecco il riepilogo. Ovverosia, tutto quello che è cambiato. Anzi, e per la precisione, cosa cambierà nel passaggio dal 2021 al 2022.
Cosa bisogna fare per evitare errori e rischiare di veder compromesso tutto l’iter amministrativo, vedere sospesi i lavori o addirittura rischiare multe salate? Perché la nuova normativa non prevede solo la cancellazione delle detrazioni, già di per se un salasso insostenibile, ma nel caso vengano rilevate irregolarità gravi, si rischia anche di dover rimborsare lo stato.
Nel dettaglio, per quel che riguarda il bonus 110 e gli altri bonus edilizi, c’è da dire che tutte le principali detrazioni fiscali legate all’edilizia sono state prorogate. Ma in alcuni casi ci sono state delle modifiche strutturali. Sia per quel che riguarda i criteri di accesso. Sia per quel che riguarda le aliquote. In particolare, i cambiamenti più importanti sono legati al superbonus 110%. Ed anche al bonus facciate.
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Il bonus facciate, ad esempio è stato confermato, ma la detrazione fiscale scenderà al 60%, rispetto all’attuale 90% e valida fino al 31 dicembre 2021. Per il 2022 e fino al 2024 sono stati confermati anche il sismabonus, l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni e quello mobili. Questo però scenderà a 5000 euro di detraibilità. Il governo ha deciso anche di rinnovare il bonus verde.
L’attenzione però è spostata verso il superbonus 110%. Questo è stato si prorogato fino al 2025, ma con diverse restrizioni che vanno considerate con attenzione. Ad esempio è stato deciso di mantenere questo incentivo anche per le villette unifamiliari, ma solo fino alle fine del 2022 e con un tetto di reddito. Nel 2023 il Superbonus scenderà al 100% per i condomini, ma questa aliquota scenderà poi al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
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C’è poi la questione dell’asseverazione necessaria per la cessione del credito di tutti i bonus edilizi. Le regole da rispettare sono quelle già previste per il Superbonus, e l’obiettivo è quello di evitare che possono entrare nella pratica spese gonfiate. Per questo è necessario attestare che ci siano “costi congrui”.
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