Il governo, per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, ha in più occasione tentato di rilanciare l’economia con dei bonus. Ma tutto potrebbe rivelarsi inutile.
Bonus per facilitare l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Altri per modernizzare gli edifici o migliorare l’efficienza energetica. Più misure per sostenere chi ha visto crollare il proprio fatturato nell’ultimo anno e mezzo.
Tutti questi sforzi per rilanciare l’economia, potrebbero però rivelarsi inutili. O avere un effetto estremamente ridotto. Infatti, per le famiglie italiane, nel 2022, è attesa una stangata annuale, secondo le stime del Codacons, l’associazione a tutela dei consumatori, di 922 euro.
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Le ragioni della stangata da 922 euro
A determinare maggiori spese, sarà, l’inflazione. L’Istat ha rilevato nella relazione sui dati di ottobre una crescita annua del 3%. Livelli di crescita che non si vedevano dal settembre del 2012, dopo un periodo di deflazione causato dalla pandemia.
In particolare, ad aumentare in maniera sensibile, sono i beni energetici: dal +20,2% di settembre sono arrivati a +24,9%. Crescono anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che passano da un +2,0% ad un +2,4%.
Aumentano su base annua i prezzi specifici dei beni, che da +3,6% passano a +4,2%, mentre la crescita di quelli dei servizi rimane stabile al +1,3%. Sale il costo dei beni alimentari, di quelli per la cura della persona e della casa (da +0.9% a +1,0%), così come dei prodotti ad alta frequenza di acquisto (da +2.6% a +3,1%).
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I rischi per i consumatori
A causare il salasso di 922 euro, secondo il Codacons, saranno soprattutto i costi maggiori per le bollette di luce e gas e dei carburanti, che alla pompa sono schizzati del +30% rispetto al 2020. In vista delle festività natalizie, una situazione che potrebbe ridurre di molto i consumi degli italiani e dunque rallentare la ripresa dell’economia italiana.
Secondo le stime fatte da Confesercenti sui consumi, nel 2022 saranno ancora di 20 miliardi di euro sotto il livello registrato nel 2019, prima dello scoppio della pandemia. Per quanto riguarda il reddito disponibile, secondo le stime a fine 2021, sarà inferiore di -512 euro a persona rispetto al 2019.