Il supermercato ha lanciato il 10 novembre una campagna contro l’aumento dei prezzi nei supermercati
Un cambio di rotta sull’ aumento dei prezzi nei supermercati. A prendere posizione è Esselunga, nota catena di supermercati, che ha deciso di attuare una manovra in controtendenza per venire incontro alle esigenze dei consumatori e del mercato globale. La catena ha lanciato una campagna volta alla stabilizzazione dei prezzi il cui slogan: “Il carovita sale? Noi abbassiamo i prezzi!”
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La campagna, promossa su larga scala, non ha carattere temporaneo ma continuativo e duraturo. Si specificano in primo luogo il taglio dei prezzi tra il 4% e l’8% su 1.500 prodotti, e in secondo che non sarà aumentato il prezzo di nessuno dei prodotti in assortimento. Secondo Food Price Index, report mensile della FAO che misura la variazione dei prezzi internazionali nel settore alimentare si è verificato un aumento dei prezzi alimentari pari a circa 133,2 punti ad ottobre 2021. Rispetto a settembre l’ incremento è stato di 3,9 punti, pari al 3,0%. L’indice di quest’anno rispetto a quello di ottobre 2020 segna un balzo di 31,8 punti, ovvero del 31,3% in un anno. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha registrato dunque aumenti notevoli.
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“L’azienda ha scelto di rinunciare a una parte del proprio margine auspicando che anche gli altri operatori della filiera e, nello specifico la grande industria, vogliano collaborare a vantaggio del consumatore, avviando uno sforzo comune. La scelta è di non gravare sui piccoli produttori: Esselunga da sempre ha attuato partnership durature e virtuose con i propri fornitori”, ha spiegato Gabriele Villa, direttore generale di Esselunga.
“Siamo disposti a rinunciare a parte del nostro margine perché questa iniziativa tocca prodotti di larghissimo consumo che producono molto fatturato e quindi lo sforzo è più grande. Se si alzano i prezzi, i fatturati rischiano comunque di calare. Ora vorremmo che tutta l’industria ci seguisse, in special modo quella grande, avviando uno sforzo comune. L’industria ha delle scorte perché si fanno approvvigionamenti anche un anno prima. Si può lavorare su questi aspetti in attesa che passi questa fiammata inflazionistica, peraltro non sempre motivata, auspicabilmente transitoria”, prosegue. Insomma, una svolta controtendenza che farà però felici i consumatori.