Prelevare nel 2022 costerà di più? Il servizio Bancomat ha presentato un progetto per una libera scelta da parte della banca sul costo della commissione di prelievo.
Ma perché dovrebbe avvenire questo rincaro? La decisione è stata rimandata al 2022, ma c’è l’intenzione di spingere verso un maggior uso dei pagamenti elettronici e questo sembra essere uno dei modi prescelti. Dunque dal 2022 potrebbero cambiare le regole di prelievo, con un tetto massimo diminuito e non solo.
Infatti già da quest’anno ogni banca può decidere autonomamente quanto addebitare per il prelievo e le commissioni hanno già iniziato a variare da istituto a istituto. Per l’anno venturo però tutto questo potrebbe subire un’accelerazione.
L’obiettivo quindi è calare l’utilizzo del contante, così da contrastare anche il cosiddetto “nero”. Le banconote non sono tracciabili e quindi si può tentare di evitare pagamenti al fisco. Proprio per combattere l’evasione il governo ha stabilito che dal 1° gennio 2022 la soglia massima per i pagamenti in contante scenderà a 999,99 euro.
Accanto a questo cambiamento si aggiungerà quello dei servizi per le carte bancomat, già valutato positivamente dagli istituti bancari e dall’antitrust. Infatti la commissione interbancaria prevista è di 49 centesimi, a cui si aggiunge quella per l’utente, questa non fissa ma variabile, a seconda del contratto.
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C’è da dire che il progetto presentato all’Antitrust l’anno scorso è ancora in discussione e prevede la libera scelta della banca su quale costo applicare. C’è il concreto rischio che l’utente finale si ritrovi con commissioni alte, che comunque dovranno essere decise a breve e poi comunicate. Va ricordato che la variazione contrattuale unilaterale prevede l’uscita entro 30 giorni senza sovrapprezzi. Inoltre l’operazione di prelievo al bancomat prevederà, secondo il progetto, la presentazione del prezzo della commissione al momento stesso del prelievo; un fattore che potrebbe, in caso di alte commissioni per piccoli prelievi, scoraggiarne l’uso e aumentare i pagamenti digitali.
Da tenere in considerazione, in vista di questo cambiamento, è la presenza di punti di prelievo o di pagamento digitale nei piccoli comuni. Bisogna infatti domandarsi quali saranno i danni per una piccola comunità che vive di spese quotidiane e quindi di prelievi costanti.
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In generale, se da una parte questo genere di approccio può avere esiti positivi sul contrasto all’evasione o sull’incremento dell’uso dei pagamenti digitali, per molti altri aspetti potrebbe limitare la capacità di acquisto dei cittadini. Starà alle banche giocarsi la carta della concorrenza e aggiudicarsi una bassa o nulla commissione per il prelievo.
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