Il Piemonte ha deciso di valorizzare i posti di montagna, decidendo di incentivare chi decide di trasferirsi sui “posti alti”
L’Italia, da nord a sud, è piena di piccoli borghi storici con vecchie case ormai disabitate, abbandonate dagli abitanti e dai nativi del posto che preferiscono andar via, dove ci sono maggiori attrattive di vita, lavorative e possibilità di svago. L’epidemia di Coronavirus sembra aver reso ancora più evidente l’abbandono di questi luoghi, rimasti praticamente deserti e svuotati. Per queste ragioni, alcuni comuni hanno trovato un modo per rivalutare le vecchie case dei piccoli centri storici e dare possibilità a giovani e turisti.
Leggi anche: Quattordicesima, cattive notizie: chi non la riceverà a Dicembre
E’ nata così l’idea delle case a 1 euro. L’idea viene da Salemi, in Sicilia, dove il comune ha messo all’asta 36 case del centro storico alla base di partenza simbolica di 1 euro, con la promessa, specificata nel bando, di ristrutturare la casa acquistata nel giro di tre anni. Sia a Salemi che a Cianciana, sempre in Sicilia; Lecce nei Marsi, in Abruzzo; e molti altri comuni che hanno lanciato l’iniziativa, sono state moltissime le offerte telefoniche arrivate da Stati Uniti, Francia, Russia, Paesi arabi, Regno Unito e Argentina, grazie al rilancio televisivo che l’emittente americana CNN ha dato alla questione.
Leggi anche: Tagli al Reddito di Cittadinanza, alcuni assegni non verranno toccati
Leggi anche: Supermercati, mai prezzi così. Quanto ti costerà a Natale fare la spesa
La svolta del Piemonte
Attenzione, però, perché gli incentivi potrebbero accumularsi. Infatti, il Piemonte ha deciso di valorizzare i posti di montagna, decidendo di incentivare chi decide di trasferirsi in montagna. Con un bando della Regione che sarà pubblicato il 1 settembre partiranno infatti gli incentivi, da 10 mila a 40 mila euro, per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa in montagna per un investimento totale dell’ente pubblico pari a di 10 milioni di euro,
“La montagna non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”, sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Come riporta Repubblica, sono 465 i comuni montani con meno di 5 mila abitanti interessati dalla misura.