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Soldi in contanti dati ai figli, cosa rischi dal 1 gennaio 2022

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Tiziano Rugi

Il nuovo limite ai pagamenti in contanti fissato a 1000 euro dal 2022 vale anche per le donazioni ai figli. Come fare per evitare brutte sorprese con il Fisco.

Il nuovo limite scatta dal primo gennaio 2022. Violare questa previsione di legge potrebbe causare un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate con il rischio di dover pagare sanzioni salate.

Attualmente il tetto per i pagamenti in contanti è di duemila euro. Ma dal primo gennaio, il limite verrà dimezzato a mille euro. Questo significa che tutte le operazioni oltre a questa soglia, dovranno essere effettuate in modalità tracciata.

Qualsiasi operazione, dunque anche le donazioni da parte dei genitori nei confronti dei figlio, o di qualsiasi parente o amico. Anche nel caso di un regalo, se il costo è superiore a 999,99 euro.

Leggi anche: Fisco, come saranno i controlli nel 2022

Quali sono i rischi per le donazioni ai figli

Superare questo limite, potrebbe far scattare un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. E dunque, sarebbe necessario dimostrare la provenienza di quel pagamento, per evitare sanzioni, che vanno dai 3000 ai 15mila euro. E riguardano sia chi effettua il versamento, sia chi lo riceve.

Dimostrare un regalo ricevuto in contanti non è, però, così semplice. Per questo, sempre meglio utilizzare la forma del bonifico. Infatti, sono rari i casi in cui l’Agenzia delle Entrate, accorgendosi dell’acquisto di un certo valore da parte di un soggetto con scarso reddito (o totalmente privo) come potrebbe essere un figlio a carico, chieda chiarimenti sulla provenienza dei soldi.

Leggi anche: Super cashback, c’è il rimborso di 1.500 euro. Come puoi controllare se è arrivato

Le tasse da pagare e quando non serve

Nel caso in cui si tratti di un regalo e il bene non è considerato di “modico valore”, è necessario pagare, infatti, le imposte sulla donazione. Per stabilire se un bene è di “modico valore” o meno bisogna far riferimento non solo al valore del bene in sé, ma anche alle condizioni economiche delle parti.

Inoltre, quando la somma è consistente è obbligatorio utilizzare un notaio con due testimoni e andrà quindi pagato anche l’onorario e tutte le spese di registrazione, che costano 200 euro. Non è il donante a pagare le tasse, ma il beneficiario, quindi il figlio, nel caso particolare.

Non è necessario pagare le tasse se la donazione viene ritenuta “di modico valore”, oppure per spese per mantenimento, educazione, abbigliamento, matrimoni, automobili o altri veicoli iscritti al PRA.

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