I requisiti per la pensione di vecchiaia non guardano in faccia nessuno: 67 anni di età e 20 anni di contributi. Non ci sono sconti neanche per gli invalidi.
Una persona invalida dal 77% in su ha diritto ad una pensione di invidità pari a 282 euro al mese perché invalidato a svolgere alcune attività lavorative, e quindi con una capacità limitata di provvedere al proprio mantenimento. La pensione di invalidità dura fino a 67 anni, questo perchè in teoria da quell’età in avanti è possibile avere una pensione di vecchiaia, ma non è necessariamente così, neanche per gli invalidi civili. La pensione di vecchiaia infatti, non prevede soltanto il raggiungimento del 67esimo anno di età come requisito, ma anche il completamento di almeno 20 anni di contributi.
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Senza questi requisiti soddisfatti non è possibile per nessuno accedere alla pensione di vecchiaia. Quindi anche gli invalidi civili, nonostante le proprio impossibilità oggettive, devono riuscire a raggiungere i 20 anni di contributi per poter ottenere la pensione. In alternativa, per chi non ha potuto raggiungere i 20 anni di contributi, c’è l’assegno sociale: una sostituzione della pensione di vecchiaia che l’INPS rilascia a chi non è riuscito a portare a termine i 20 anni di contributi. L’assegno sociale ha un importo di 460,28 euro al mese, non proprio il reddito per una vita agiata, ma meglio di niente. Anche se per invalidità sociale una persona non riesce a completare i 20 anni di contributi, quindi, deve accontentarsi dell’assegno sociale.
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Un’ulteriore alternativa è quella di prendere la pensione di vecchiaia a 71 anni con solo 5 anni di contributi, ma quello è un caso eccezionale, piuttosto che la regola. Si tratta infatti di una misura che permette l’accesso solo a chi ricade interamente nel sistema contributivo e che, quindi, ha versato tutti i propri contributi a partire dal 1996 o che possono optare per il computo di gestione separata, la quale richiede a sua volta 15 anni di contributi versati.