Lo sciopero dei driver dipendenti delle aziende iscritte ad Assoespressi mette a rischio la consegna dei pacchi Amazon. E i consumatori potrebbero non poter approfittare dei maxi sconti pre natalizi nel giorno del Black Friday.
Black Friday a rischio per tutti i consumatori che vogliono acquistare su Amazon a causa di uno sciopero. Quali sono i rischi per i clienti. A indire lo sciopero sono stati i sindacati dei dipendenti che si occupano di effettuare le consegne in l’Italia per conto del colosso logistico creato da Jeff Bezos.
Una protesta che potrebbe far sfumare l’opportunità per i clienti di ricevere gli acquisti fatti nel giorno dei maxi sconti, prevista il prossimo 26 novembre. I pacchi ordinati su Amazon, infatti, potrebbero non essere consegnati, proprio a causa dello sciopero nazionale dei corrieri dipendenti delle aziende iscritte ad Assoespressi.
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Gran parte del successo di Amazon è legato all’efficienza e alla velocità delle consegne. Tuttavia, la filiera legata al colosso di Jeff Bezos, a tutti i livelli, ha sempre criticato le condizioni di lavoro ritenute inaccettabili. I n particolare i ritmi e gli orari di lavoro giudicati insostenibili.
Per questo i dipendenti chiedono una diminuzione delle ore settimanali di lavoro. Per riuscire a mantenere la puntualità nelle consegne i driver sono costretti a ritmi di lavoro con ritmi stressanti, persino senza un momento di sosta.
Un driver può consegnare al giorno fino a duecento pacchi. Si parla di circa 1300 fermate, da effettuare nell’arco di otto-nove ore. In tutto, circa 12mila lavoratori, a cui si aggiungono altri 3-4mila lavoratori stagionali.
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Ad annunciare il blocco è stato il segretario nazionale della sigla Filt Cgil, Michele De Rosa, al termine di una assemblea nazionale dei lavoratori del settore delle consegne merci in appalto per Amazon tenutasi a Bologna.
Per migliorare le condizioni di lavoro i sindacati chiedono una riduzione delle ore di lavoro settimanali. In media un corriere lavora 44 ore a settimana. La proposta è quella di far scendere le ore prima a 42 e poi a 39.
Non sono solo queste le richieste fatte dai dipendenti. Per migliorare le condizioni lavorative, i driver chiedono maggior continuità occupazionale del personale, aumenti del valore economico della trasferta, introdurre dei premi di risultato e ridurre la responsabilità dei fattorini nei casi di danni e franchigie.
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