Scatta il “blocco pensioni”. Con l’abbassamento di tre mesi dell’aspettativa di vita media, il requisito anagrafico per l’età pensionabile sarà fermo fino al 2024.
Finalmente una buona notizia per chi deve andare in pensione. Per altri due anni, quindi almeno fino al 2024 l’età pensionabile rimarrà ferma a 67 anni. A stabilirlo è stato il nuovo decreto n.268/2021 firmato dal ministro dell’Economia Daniele Franco il 27 ottobre scorso.
A causa della pandemia, come certifica l’Istat, l’aspettativa di vita si è ridotta di tre mesi. La legge prevede che l’adeguamento dei requisiti per l’età pensionabile non può essere negativo. Quindi vengono congelati gli attuali requisiti. Nel 2013 l’aumento dell’età pensionabile fu di tre mesi, cui seguì un aumento di quattro mesi nel 2016 e di cinque mesi nel 2019.
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Cosa cambia per l’età pensionabile
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Per chi aderisce con il metodo contributivo “puro” rimane dunque valida fino al 2024 l’uscita dal mondo del lavoro a 64 anni con 20 anni di contribuzione effettiva, a meno che il rateo pensionistico non risulti inferiore di 2,8 volte al valore dell’assegno sociale mentre. Per chi ha 71 anni, sono necessari almeno 5 anni di contribuzione effettiva.
Non ci sono cambiamenti per la pensione anticipata, poiché lo sgravio dagli adeguamenti alla speranza di vita sarà valido per altri quattro anni, ovvero fino al dicembre del 2026. Ricordiamo che i requisiti dei contributi per gli uomini sono 42 anni e 10 mesi e per le donne 41 anni e 10 mesi.
Situazione analoga anche per i lavori precoci, che mantengono il requisito dei 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Adeguamenti sospesi fino al 2026 anche per i lavori gravosi ed usuranti, che quindi non risentiranno nel blocco dell’età pensionabile.