Per far fronte al caro bollette saranno eliminati gli oneri di sistema sull’energia elettrica: ecco quale sarà la sforbiciata ma perché potrebbe non bastare per contenere gli aumenti.
Da un lato l’Europa potrebbe subire meno pressione sul fronte prezzi per la fornitura di metano, dopo l’annuncio di Putin sull’aumento della produzione, dall’altro c’è l’annuncio del governo sull’Iva nelle bollette. Sono stati trovati due miliardi aggiuntivi rispetto ai 5 già stanziati tra luglio e settembre. Purtroppo anche così potremmo trovarci di fronte ad un aumento del prezzo finale che riceveremo a casa in questi mesi.
Attraverso la manovra del governo dovrebbero comunque essere eliminati gli oneri di sistema, i costi fissi stabiliti dall’Arera e che sono sempre uguali per ogni fornitore. Infatti l’unica voce dove possiamo trattare è quella del costo dell’energia, mentre per gli oneri c’è una quota fissa e una variabile che cambia in proporzione sia al consumo di energia elettrica che del gas.
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Per ora dovremmo trovare annullata la parte di Iva su questi oneri, concedendo un poco di respiro ai contribuenti. Infatti per ora l’imposta sul valore aggiunto si paga sul totale delle bollette, quindi sia per l’energia consumata che per le altre voci. si tratta di incentivi alle energie rinnovabili, incentivi alla produzione dei rifiuti non biodegradabili, la messa in sicurezza dell’energia nucleare fino al bonus elettricità per le famiglie che più hanno bisogno. Come vedete, tante voci che nulla hanno a che fare con i reali consumi degli utenti che sono costretti a pagare il 10%.
Gli oneri sono arrivati a costare fino al 30% delle bollette, quindi 14 miliardi su 40 complessivi, ma saranno definitivamente cancellati. Già nel 2021 sono stati ridotti per alcuni interventi nel terzo trimestre, dove sono scesi all’11%, ma saranno completamente azzerati nel quarto trimestre. Con il blocco dell’Iva poi gli aumenti saranno contenuti per contenere l’aumento dovuto al maggior costo dei combustibili in ambito internazionale.
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Oltre a bloccare l’Iva, infatti, Palazzo Chigi vorrebbe bloccare 1,5 miliardi che derivano dalle aste per la CO2 il cui prezzo continua a lievitare. I soldi incassati dallo Stato da questa voce potrebbero essere destinati a contenere gli aumenti delle bollette come accaduto con i 5 miliardi stanziati a luglio e settembre.
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