Fisco, SUE, Enea ed altri enti lavoreranno parallelamente per stanare i furbetti del Superbonus: ecco cosa accadrà nel caso di operazioni fittizie e non conformi alle regole.
Attenzione dunque, perché nel caso vengano rilevati specifici profili di rischio, tutto il procedimento sarà bloccato per 30 giorni, comportando quindi anche il rischio dello sforamento dei tempi massimi, prima della scadenza del provvedimento e quindi la perdita dei benefici fiscali. La decisione è stata presa in Consiglio dei ministri per evitare il diffondersi di alcune truffe viste nell’anno che sta per concludersi.
Tutto deve essere fatto rigidamente secondo le regole e il visto di conformità diventa obbligatorio per chi vuole sfruttare questa detrazione Irpef per i cinque anni previsti dalla normativa, ma anche per chi vuole utilizzare la cessione del credito. Quindi, in presenza di dubbi sulla regolarità dell’operazione, tutto si fermerà per una mese così da effettuare verifiche approfondite. Il contribuente che avrà accettato il credito non lo potrà usare fino a che non ci sarà l’approvazione dell’Agenzia delle entrate e questi controlli saranno possibili sfruttando le informazioni dell’Anagrafe tributaria.
Superbonus al 110%, lo stato opererà un triplice controllo per evitare le truffe
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A capo di tutti i controlli c’è il SUE, lo sportello unico per l’Edilizia, che verifica ovviamente la presenza della CILA e che tutti gli interventi siano a norma di legge e che sia presente l’attestato che la costruzione sia stata completata prima del 1° settembre 1967. Sarà punita inoltre la non corrispondenza al vero delle attestazioni che sono previste per l’ecobonus e per il sismabonus.
I controlli, poi, dovranno essere svolti anche da banche, Poste e altri intermediari autorizzati per evitare le numerose operazioni fittizie di soggetti che hanno acquisito i crediti pagando con denaro la cui origine è potenzialmente illecita oppure con intermediari che hanno effettuato una gran quantità di operazioni con l’acquisto dei crediti da una moltitudine di privati. Sarà poi il tecnico incaricato da Enea a verificare l’integrità di tutti i documenti presentati. A questo si aggiungerà a monte la verifica del Fisco. Quindi si tratta di un triplice controllo, sia ex ante che ex post, che dovrebbe mettere fine a tutti i tentativi “furbi” di approfittare di questo incentivo.
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Con il nuovo decreto sarà obbligatorio il visto di conformità anche per tutte le operazioni che riguardano la cessione del credito su altri bonus edilizi: in questo caso parliamo di detrazioni per ristrutturazione, ecobonus, sismabonus e bonus facciate. L’ultima bozza della manovra prevede che sia riconfermata la stessa opzione per i prossimi tre anni, quindi per i costi sostenuti fino al 31 dicembre 2024.