Chiudere il conto corrente di un defunto senza successione ed eredità non è possibile, salvo alcuni casi. Ecco quali
In linea generale, chiudere il conto corrente di un defunto senza successione ed eredità non è possibile, salvo alcuni casi. Quando la dichiarazione di successione non è obbligatoria, è possibile chiudere il conto corrente di un defunto senza successione ed eredità. La dichiarazione non è obbligatoria, secondo le leggi, quando gli eredi sono solo coniuge e/o familiari in linea retta del defunto; oppure se l’eredità ha un valore entro i 100.000 euro e/o non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari. In questi casi gli eredi anche senza successione possono chiedere la chiusura del conto corrente, presentando apposita autocertificazione e compilando il modulo specifico fornito dalla banca accompagnato da certificato di morte in originale del familiare e copia del documento di identità in corso di validità degli eredi.
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Nel caso di decesso della persona titolare di un conto cointestato, è possibile non perdere i soldi e recuperare la propria parte. La prima cosa da fare è avviare le pratiche, dunque la dichiarazione di successione e l’accettazione dell’eredità. Infatti, il decesso di una persona, oltre a significare un lutto, comporta una serie di procedure per l’assegnazione dell’eredità tra i vari eredi della stessa. In mancanza di un testamento, si da priorità al coniuge del deceduto e ai suoi figli. Questo vale per tutte le proprietà personali del defunto, liquide e immobiliari, e per tutti i contratti e le obbligazioni personali. Nel caso il conto cointestato sia fatto stato fatto tra i defunto e persone che non siano tra i suoi eredi legittimi, il saldo viene diviso in parti uguali alle quote di contestazione del conto e la somma destinata agli eredi sarà solo quella spettante al defunto.
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Nel caso di conto cointestato tra marito e moglie, la Corte di Cassazione ha chiarito che, alla morte di un coniuge, la divisione del saldo residuo deve avvenire in quote uguali, quindi, a meno di diverse disposizioni lasciate dal defunto, il coniuge superstite non può disporre della somma eccedente la parte che gli spetta.
Una sentenza della Corte di Cassazione , infatti, ha stabilito che è illegittimo congelare il conto corrente sia bancario che postale alla morte dell’intestatario solo se si tratta di conto corrente cointestato a firma disgiunta, cioè quando permette ad ogni persona intestataria del conto di effettuare movimenti, come pagamenti, prelievi, bonifici, ecc, senza autorizzazione obbligatoria da parte degli altri intestatari del conto. In tutti gli altri casi, il conto corrente di una persona defunta può essere bloccato, soprattutto quando il titolare del conto corrente è una sola persona.