Per avere informazioni in merito ai buoni spesa gratis, dunque, gli interessati devono contattare il proprio comune di residenza.
Sono infatti i singoli comuni che rilasciano questa importante iniziativa sociale per aiutare singoli e famiglie più fragili, che hanno subito gravi perdite economiche in questo periodo di pandemia. Si tratta di una importante misura di solidarietà, certamente temporanea e non prolungata come può essere il Reddito di cittadinanza, ma decisamente preziosa per tutti quelli che hanno necessità di fare la spesa per l’acquisto di alimenti.
La pandemia causata dal Covid-19 ha generato un aumento del numero di persone cadute in fascia di povertà, a rischio di sostentamento. Gli effetti devastanti si sono potuti vedere già durante il primo lockdown, ma non sono affatto svaniti alle riaperture. Una volta terminata la cassa integrazione molti si sono ritrovati senza poter fare affidamento sullo stipendio, anche per la chiusura delle attività dove lavoravano. Questo ha generato una grave mancanza di liquidità con la conseguente impossibilità di poter effettuare l’acquisto di generi di prima necessità.
Bonus spesa, attenzione al comune di residenza: parametri e importi variano
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Sono così tanti i comuni sparsi per l’Italia che hanno deciso di organizzare risorse da dedicare ai buoni spesa gratis. Proprio per questo non ci sono regole generali, valide su tutto il territorio italiano, ma fondamentale informarsi nella proprio città di residenza per capire quali sono i requisiti e come poter fare domanda. Inoltre ogni comune ha fissato le finalità per cui il buono può essere utilizzato: alcuni consentono non solo di fare la spesa, ma anche di pagare alcune utenze o di poter saldare parte dell’affitto.
Dunque per avere i buoni spesa è necessario contattare il proprio comune di residenza e verificare i requisiti richiesti, ma già oggi alcuni hanno chiuso la procedura di domanda, mentre in altri addirittura non è ancora stata aperta questa possibilità. A titolo di esempio nel comune di Desio, in Lombardia, c’è tempo fino al 15 novembre e possono accedere le famiglie con un reddito che parte dai 700 euro per un solo componente fino a 1700 per quelle con oltre quattro, a cui va aggiunta una disponibilità sui conti correnti bancari o postali inferiore ai 6mila euro al 31 luglio 2021.
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Nel comune di Torino invece non c’è più possibilità di fare domanda, visto che è scaduta lo scorso 26 ottobre. In questo caso le cifre erogate per il buono variano in funzione del numero di componenti del nucleo. Si partiva dai 120 euro per 2 componenti fino ai 360 per quelli con oltre cinque componenti.