Crisi e rincari, perchè parlano della necessità di fare scorta di tutto, anche del cibo

I rincari nel campo delle energie e i carburanti intaccano anche il vivere quotidiano. Cominciano a salire i prezzi dei beni di prima necessità e occorre fare scorta.

Con la globalizzazione galoppante e i cibi che viaggiano da una parte all’altra del mondo per arrivare sui nostri tavoli, non c’è da stupirsi se il prezzo del carbutante che fa muovere i mezzi che fanno commercio al livello mondiale influenzino il prezzo dei prodotti al supermercato. Il trasporto delle materie prime è stato fortemente penalizzato dalla pandemia prima e del rincaro delle materie prime per i carburanti dopo, facendo si che i prodotti rimanessero spesso bloccati durante il trasporto. Il risultato è che molti prodotti andranno a costare di più, anche cibi di prima necessità.

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A essere toccati dai rincari dei prezzi saranno tutti quei cibi freschi che vengono importati da altre parti del mondo. Frutta e verdura non di stagione, carne e pesce proveniente dall’estero, latte, e molti altri prodotti verranno intaccati dai rincari. Con un comunicato stampa, Consumerismo riporta e denuncia i rincari su materie prime e prodotti alimentari come:

  • banane (+70%);
  • funghi (+60%);
  • patata (+35%);
  • pere (+25%);
  • zucche (+25%);
  • pane (+10%);
  • pasta (+30%);
  • carne (+5%);
  • pesce (+5%).

La regola generale è che un prodotto, più da lontano è importato e più costerà nel prossimo futuro.

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Non solo il cibo, però. Anche altri prodotti subiranno un rincaro dei prezzi nel prossimo periodo. Giocattoli per bambini, palle da tennis e da calcio, vestiti e accessori prodotti in paesi stranieri, dai supermercati e dai negozi mancheranno moltissime cose. Per questo motivo sarà importante rivedere le proprie abitudini e comportamenti, visto che potremmo trovarci costretti di tornare indietro di 30 anni con la mentalità per poter evitare di spendere una fortuna solo per mettere un pasto in tavola.

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