L’evasione fiscale in Italia è un reato, ma solo al superamento di determinate soglie. E può essere punito anche con il carcere.
Evasione fiscale, quando è reato
Nel caso di importi modesti, chi evade il fisco è soggetto a una sanzione amministrativa e al procedimento di esecuzione forzata. In questi casi, l’opzione migliore per il contribuente se non vuole avere guai con l’Erario è autodenunciarsi.
Il penale scatta solo nel caso di grosse evasioni, in genere legate alle imprese e non ai semplici contribuenti. In questi casi sono previste delle pene che variano a seconda della gravità. Il Decreto Fiscale 2020, tra l’altro, ha inasprito molte delle pene.
I casi in cui è previsto il carcere
Sebbene quasi mai si finisce il carcere per evasione fiscale, il nostro ordinamento prevede anche la pena della reclusione. Ecco i casi principali:
- Dichiarazione fraudolenta (falsificazione delle dichiarazioni dei redditi o Iva inserendo elementi passivi fittizi o alterando le scritture contabili): la pena è la reclusione da 4 a 8 anni, che si riduce a un minimo di un 1 anno e 6 mesi a un massimo di 6 anni quando l’ammontare è inferiore a 100.000 euro. Se la violazione è commessa con “altri artifici” diversi dalle fatture la pena è la reclusione da 3 a 8 anni.
- Dichiarazione infedele: la sanzione è la reclusione da 2 anni a 4 anni e 6 mesi.
- Dichiarazione omessa (mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi, Iva e anche del 770 entro 90 giorni dalla scadenza): reclusione da 2 a 6 anni.
- Emissione di fatture false: La sanzione varia da 4 a 8 anni di reclusione, ma se l’ammontare complessivo è inferiore a 100mila euro è compresa tra un minimo di 1 anno e 6 mesi ed un massimo di 6 anni.
- Occultamento o distruzione di documenti contabili: reclusione da 3 a 7 anni.
- Omesso versamento dell’Iva (se il debito è superiore a 250mila euro): reclusione da 6 mesi a 2 anni.
- Omesso versamento delle ritenute: reclusione da 6 mesi a 2 anni.
- C’è infine da tenere in considerazione che l’accusato evasione fiscale reato, qualora abbia evaso più del 30% del suo volume di affari o una somma maggiore di 3 milioni di euro, non ha diritto alla sospensione della condizionale.