Perché la polizia possa entrare nell’abitazione privata di un cittadino è necessario un mandato del giudice. Ma ci sono casi in cui è possibile fare una perquisizione domiciliare anche senza.
Il domicilio nell’ordinamento italiano è inviolabile per tutti, e dunque anche per le forze dell’ordine. Per questo il proprietario di casa che apre a degli agenti piò esigere di vedere il decreto di perquisizione, ossia un’autorizzazione rilasciata prima della stessa perquisizione, prima di farli entrare.
La polizia o altri membri delle forze dell’ordine possano sono legittimate ad entrare in casa solo per la ricerca di prove di reato e non, ad esempio, per illeciti amministrativi o violazioni del Codice della strada. Oppure le forze dell’ordine stanno cercando una persona da arrestare.
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Quando la polizia può entrare in casa senza mandato
Eccezionalmente, la polizia può entrare in casa senza mandato per fare delle perquisizioni. Ciò avviene soltanto in caso di flagranza di reato o di evasione. Un esempio può essere che in un appartamento si sospetti siano nascoste sostanze stupefacenti per lo spaccio, armi, munizioni o esplosivi, oppure si tratti di trovare una persona ricercata in relazione ai più gravi reati di associazione mafiosa.
In ogni caso l’obiettivo deve essere l’accertamento di un reato, dunque non è possibile entrare in casa delle persone se si tratta di semplici illeciti amministrativi, come potrebbe essere un uso personale della droga.
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Chi autorizza la perquisizione domiciliare
Il mandato è dunque un decreto di autorizzazione della perquisizione. A rilasciarlo, prima della perquisizione stessa, è il pubblico ministero, se si è ancora nella fase delle indagini preliminari. Oppure il giudice se si è già in fase di dibattimento.
Nel caso in cui la polizia sia entrata in casa senza mandato, è in ogni caso necessario chiedere ugualmente un’autorizzazione successiva, che viene fatta dal pubblico ministero nelle 48 ore successive alla perquisizione con il cosiddetto decreto di convalida.