Taglio delle Pensioni del 25%, la soluzione piace al Governo. E il Sindacato non si oppone

Opzione tutti, cioè l’estensione a tutti di Opzione donna, potrebbe essere la soluzione giusta per far quadrare i conti

Spunta una nuova proposta in tema pensioni. Si chiama Opzione tutti e non è nient’altro che Opzione donna, ma estesa a tutti. Si tratta della possibilità di uscita anticipata dal lavoro a 63 anni con calcolo dell’assegno interamente contributivo. Opzione donna, sostengono molti partiti, non comporta, infatti, costi in termini strutturali: il calcolo interamente contributivo dell’assegno significa un taglio netto del 25-30% sull’importo totale. Per questo, molti insistono per mantenere le condizioni fino ad ora in vigore: per le donne la possibilità di lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 58 anni di età (se lavoratrici dipendenti) oppure 59 (se autonome).

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Dunque, l’ipotesi che Mario Draghi starebbe pensando di proporre, è l’uscita dal lavoro anticipata per tutti, ma assegno con il sistema contributivo. In questo modo, si permetterebbero le uscite flessibili dal lavoro a tutti con un calcolo contributivo che permetterebbe di mantenere in ordine i conti dell’Inps. Opzione donna ha permesso il pensionamento con 58 o 59 anni di età e 35 di contributi, con un taglio del 33% dell’assegno. L’età è stata poi innalzata a 60 anni per le dipendenti e 61 per le autonome

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Anche i sindacati potrebbero pensare di accettare la proposta, dal momento che i contribuenti per i quali potrebbe rendersi necessario il ricalcolo saranno sempre meno. Secondo l’Inps sono quasi 300mila i lavoratori nel retributivo al 31 dicembre 2020: hanno tra 57 e 67 anni e almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, prima della riforma Dini. Un’altra opzione che potrebbe piacere ai sindacati è quella dell’uscita a 64 anni di età con 20 di contributi ma con ricalcolo contributivo dell’assegno.

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