Pochi soldi per le Pensioni, ma arrivano 540 euro di aumento in busta paga

Il taglio del cuneo fiscale ha come obiettivo incoraggiare le assunzioni. La direzione è ancora da decidere.

8 miliardi di euro per il taglio dell’Irpef e dell’Irap. E’ questa la cifra contenuta nella Legge di Bilancio 2021 per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive e ridurre l’aliquota dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, cioè l’Irap. Il governo Draghi starebbe pensando a un taglio dell’aliquota sullo scaglione sopra i 28mila e fino ai 55mila euro. Secondo i redditi dichiarati nel 2020, gli aumenti riguarderebbero una platea di 5,4 milioni di lavoratori dipendenti. Un taglio dal 38 al 36 per cento dell’aliquota farebbe guadagnare allo scaglione centrale 340 euro all’anno. Ovvero chi attualmente guadagna 45mila euro lordi all’anno, single o con due figli sotto i tre anni a carico. Il beneficio salirebbe a 540 euro per chi guadagna 75mila euro lordi all’anno. Nulla invece per chi guadagna 25mila euro all’anno.

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Il taglio del cuneo fiscale ha come obiettivo incoraggiare le assunzioni. La direzione è ancora da decidere. Il governo potrebbe continuare ad agire utilizzando i bonus  già presenti in busta paga per i lavoratori con un reddito fino a 40mila euro. L’obiettivo della misura sarebbe quello di allargare il più possibile la platea, favorendo i ceti con aliquota pari al 38%. Un 11% in più rispetto allo scaglione tra i 15 e i 28mila euro. Se il governo decidesse di aumentare il bonus da 100 a 120 euro nette al mese, a beneficiare maggiormente della misura sarebbero i lavoratori con una retribuzione annua lorda di oltre 40mila euro.

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Rientrerebbero in questa fascia i giovani dottori commercialisti e gli esperti contabili: chi ha un guadagno di oltre i 40mila euro di reddito si ritroverebbe in busta paga un aumento netto annuo di 1.056 euro. Questo perché finora chi si trovava nella fascia oltre i 40mila euro non beneficiava di bonus. Per le altre fasce di reddito, l’aumento netto sarebbe di 240 euro all’anno. Nel calcolo del taglio delle tasse, il governo include anche la cancellazione dell’aggio per 990 milioni, il rinvio di sugar e plastic tax, l’Iva al 10% per la tampon tax, gli incentivi per la casa e per le imprese e i 2 miliardi contro il caro-bollette, che serviranno per il primo trimestre.

Ben venga la riduzione del cuneo fiscale anche se le risorse potevano essere impiegate in modo ancora più efficiente, da un lato prevedendo, ad esempio, una riduzione e revisione degli scaglioni di reddito, soprattutto per il ceto medio”, spiega Francesco Savio, consigliere nazionale con delega al fisco dell’Ungdcec facendo notare che il provvedimento fiscale interessa esclusivamente i lavoratori dipendenti mentre si poteva, o doveva, prevedere una soluzione normativa che riguardasse la generalità dei contribuenti per una maggiore equità orizzontale.

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