Dal prossimo anno aumenteranno gli importi delle pensioni a seguito della perequazione automatica. Ecco quali sono
Dal prossimo anno aumenteranno gli importi delle pensioni a seguito della perequazione automatica. L’anno horribilis della pandemia, quello del 2020, ha avuto gravissime ripercussioni sulla condizione economica di moltissime persone e famiglie. Gli effetti si fanno sentire anche sulle aspettative, sulle speranze, sui desideri e, di conseguenza, anche sugli indicatori e sui tassi. Secondo gli ultimi dati disponibili, il numero dei decessi nell’anno 2020 ha avuto ripercussioni sulle stime della speranza di vita, calata ad 82 anni, con una perdita di 14 mesi. A dirlo è l’ultimo report dell’Istat sugli indicatori demografici del 2020: per effetto del forte aumento del rischio di mortalità, specie in alcune aree e per alcune fasce d’età, che ha dato luogo a 746 mila decessi, la sopravvivenza media nel corso del 2020 appare in decisa contrazione. La speranza di vita alla nascita scende ad 82 anni, sotto di 1,2 anni rispetto al livello del 2019. Per osservare un valore analogo bisogna andare indietro nel tempo e risalire al 2012.
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Tuttavia, ci sarà un cambio di rotta. La rivalutazione delle pensioni e l’aumento dell’inflazione permetteranno alle pensioni di aumentare di importo in maniere considerevole. Già nel 2021 l’inflazione positiva aveva portato alla rivalutazione al rialzo delle pensioni medie, anche se il blocco imposto dal Governo in tempo di crisi ha impedito tale rialzo. Dopo la fine del regime sperimentale 2019-2021, con il nuovo sistema di calcolo, dal 1 gennaio 2022 le pensioni continueranno a rivalutarsi al 100% fino a 4 volte il minimo, dopo di ché si applicano le aliquote al 90% fra 4 e 5 volte il minimo, infine al 75% per le pensioni di importo più alto. Su queste basi, considerando l’inflazione, si stima che su una pensione di 1.500 euro l’aumento sarà di 300 euro l’anno.
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Gli aumenti
A beneficiare maggiormente degli aumenti delle pensioni gennaio 2022 saranno in particolare i percettori delle pensioni minime o integrate al trattamento minimo. Molto probabilmente, si passerà da 515 euro a 541 euro, con un aumento di 26 euro destinato a chi ha meno di 64 anni di età. Chi ha più di 64 anni e meno di 69 anni vedrà la pensione aumentare di 83 euro, salendo a 598 euro. Per chi ha almeno 70 anni, l’assegno salirà a 651 euro al mese, +136 euro, con un reddito non superiore a 8.469,63 euro. Qualora si viva con il coniuge, la cifra non dovrà superare 14.447,42 euro.
I limiti di reddito
Il nuovo aumento delle pensioni minime in programma per il 2022 non avverrà per tutti, ma solo per alcune categorie di persone. Gli aumenti saranno solo per coloro che soddisfano alcuni requisiti di reddito. Il reddito annuale non deve essere superiore a 6.702,54 euro (o 13.405,08 euro per l’aumento parziale), oppure di 20.107,62 per il reddito coniugato di una coppia di coniugi (26.810,16 euro per l’aumento parziale). Anche in questa circostanza, la pensione minima del contribuente non dovrà essere oltre i 6.702,54 euro all’anno.