Per non pagare le multe la cosa migliore da fare è non prenderle. Nel caso ce ne arrivi una a casa, tuttavia, è bene controllare tutti i dati contenuti, perché ci sono casi in cui non è necessario pagare.
Una multa stradale che ci viene recapitata è sicuramente una seccatura. Nessuno vorrebbe voler pagare una sanzione tanto detestata. Tuttavia, non tutte le multe stradali sono valide e quindi devono essere pagate. Per risultare valida una multa deve seguire una precisa procedura burocratica che l’autorità deve controllare sia effettuata entro i tempi stabiliti dalla legge. In caso contrario quella multa potrebbe non essere ritenuta valida, e, nel caso si sforino i termini massimi di tempo per la consegna, cadere in prescrizione.
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Nello specifico, quand’è che una multa cade in prescrizione? Secondo il Codice della Strada la prescrizione di una multa stradale scade dopo 5 anni dall’ultima notifica. Ciò significa che, in caso di violazione, se entro 60 mesi non arriva nessun avviso o sollecito, non bisogna più pagare la sanzione in base a quanto previsto dalla norma di legge. La stessa cosa vale per le cartelle esattoriali, le quali devono rispettare i medesimi termini. Dunque è importante controllare sempre la multa di riferimento del provvedimento di riscossione, verificando che non siano passati più di 5 anni dall’evento. Dall’altra parte, però, ogni aggiornamento o sollecio fatto entro il tempo limite comporta l’annullamento del termine di 5 anni e fa scattare un nuovo conteggio.
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In base alle norme di legge, gli organi di polizia non possono svolgere funzione di recupero crediti e attività finanziarie, perciò lo Stato affida questo servizio a società eserne come Equitalia. Recentemente il compito è passato all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che oggi si occupa della riscossione delle multe e delle cartelle esattoriali. Secondo le disposizioni normative le sazioni scattano a partire da 90 giorni dopo la ricezione della cartella di pagamento. In questo modo si danno 2 settimane di tempo al contribuente per contestare la violazione. Per farlo deve rivolgersi all’ufficio del prefetto della sua zona. L’agenzia ha 2 anni di tempo per ratificare la violazione, altrimenti questa viene considerata nulla.
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