La legge di bilancio proroga alcuni bonus erogati nel corso del 2020 e del 2021, mentre ne cancella altri.
E’ stato confermato il Superbonus 110%, dopo il boom di richieste nel 2021. La misura ha funzionato ed è stata tra le più convincenti e richieste tra i bonus erogati nel 2020. A maggio 2020, sono stati avviando circa 46.200 cantieri dando una forte spinta e un’accelerazione al mercato edilizio, in crisi dopo la pandemia da Covid-19. La proroga del Superbonus 110% fino al 30 giugno 2022 è stata resa nota nel Def, il documento che traccia il piano delle spese a Palazzo Chigi per i prossimi tre anni. Grazie alla misura, chi esegue una ristrutturazione fino al 30 giugno 2022 può contare su una detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che riducono il rischio sismico. L’agevolazione, però, subirà delle modifiche in corso d’opera a partire dalla riduzione della percentuale di sconto riconosciuta fino ad ora, variabile da un minimo del 65% per le fasce di reddito più alte, fino a un massimo di 110% per quelle più alte.
Leggi anche: Mario Draghi, pensione a 59 anni e assegno pesantissimo. Ma vuole riformare le nostre
Resta anche l’ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici e le ristrutturazioni edilizie che comportano risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti rinnovabili, così come il bonus facciate, che consiste in una detrazione d’imposta per gli interventi di ristrutturazione di edifici di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici in questione devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal Decreto ministeriale n.1444/1968 o zone assimilabili a queste in base a normative regionali e regolamenti edilizi comunali. L’incentivo, tramite detrazione Irpef o sconto in fattura, permette di avere uno sconto su alcune ristrutturazioni.
Leggi anche: 30 chilometri per trovare un Bancomat. Come ci costringeranno a rinunciare ai contanti
Il Bonus prevede una copertura dei lavori edilizi da parte dello Stato senza limiti di spesa, effettuati nel 2020 o nel 2021, che riguardano appunto il rifacimento delle facciate esterne di un edificio. Non rientrano i lavori delle facciate interne, a meno che queste non risultino visibili dal suolo pubblico. Sono esclusi i lavori di sostituzione degli infissi. Gli interventi che rientrano nell’agevolazione sono ristrutturazione completa, opere di pittura e pulitura, interventi sugli elementi esterni (balconi, parapetti, grondaie ecc).
Leggi anche: Contributo dello Stato per abbattere il costo degli affitti, come compilare la domanda
Bonus in scadenza
Tra le misure che forse non verranno rinnovati, ci sono invece il bonus affitto destinato a imprese e professionisti durante l’emergenza Covid e il bonus affitto per i locatori. Altri tre bonus in scadenza sono il bonus mobili, il bonus verde e il bonus zanzariere. Il Bonus mobili è una detrazione Irpef fino al 50% per le spese finalizzate all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ in edifici sottoposti a ristrutturazione. L’agevolazione, richiedibile solo da parte di chi ha avviato gli interventi dal 1 gennaio 2020, spetta anche per acquisti effettuati nel 2021 e, in questo ultimo caso, il tetto di spesa su cui calcolare tale detrazione è stato innalzato fino a 16mila euro. La detrazione Irpef, sul tetto massimo, è del 50% e vale per gli acquisti effettuati nel corso del 2021. Per il 2020, la soglia è ferma a 10.000 euro. Il bonus mobili vale per l’acquisto di mobili da arredamento ed elettrodomestici, solo se gli immobili a cui sono destinati gli acquisti sono stati oggetto di ristrutturazione.
Il bonus verde è invece una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per gli interventi di sistemazione delle aree verdi scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi. Il bonus è valido anche per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione non spetta per le spese sostenute per la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo nei termini sopra indicati. Anche le spese di progettazione e manutenzione, connesse all’esecuzione di questi interventi, danno diritto all’agevolazione.
Infine, il bonus zanzariere permette di ricevere uno sgravio fiscale per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2021 con un limite massimo di spesa detraibile di 60mila euro. Tuttavia, la detrazione che rientra nell’Ecobonus 50% . La detrazione fiscale consiste in una riduzione delle imposte, Irpef o Iref, per un importo pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione di zanzariere, per la rimozione di eventuali sistemi che già esistevano e per altre opere accessorie. Al posto della detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi, si può optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. È detraibile anche l’onorario del professionista incaricato per la montatura.