Scoperta una nuova truffa telefonica. Già migliaia di segnalazioni in pochi giorni riportano il contenuto di un SMS a cui non rispondere per nessuna ragione.
Le numerose segnalazioni recenti hanno portato a galla una nuova truffa telefonica molto semplice e molto insidiosa. La tecnica utilizzata per questa truffa si chiama ping calling e consiste nell’inviare a un malcapitato un SMS dai toni amichevoli, apparentemente di qualche conoscente che ha provato a chiamare e non vi ha trovati, che chiede di richiamare. “Ciao, ho provato a chiamarti, richiamami al xxxxxxxxx baci”. Non bisogna mai rispondere a questi messaggi. Se qualcuno lo facesse, il truffatore avrebbe libero accesso al credito del cellulare, o persino al conto bancario, se il telefono è collegato al proprio conto corrente. Con una semplice chiamata si permetterebbe a uno sconosciuto di rubare i nostri soldi direttamente da sotto il nostro naso.
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Il numero da cui arriva il messaggio è un numero a pagamento non registrato in rubrica, e se qualcuno dovesse, malauguratamente, accettare l’invito a richiamare il numero, riceverebbe una risposta immediata, ma senza parlare con l’interlocutore. L’obbiettivo della truffa è infatti tenere la vittima al telefono il più a lungo possibile, in modo da poter scalare il credito e addebitare il costo della chiamata, che secondo quanto riferisce la Polizia Postale può arrivare a 1,50 euro al secondo.
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Questo tipo di truffa, assieme agli altrettanto pericolosi casi di phishing e smishing, si è intensificato enormemente durante il periodo della pandemia, con l’isolamento delle persone e il passaggio al digitale di molte persone che prima non erano avvezze al suo utilizzo. Durante il periodo del lockdown in particolare, la truffa del ping calling, o Truffa Wagiri, ha mietuto moltissime vittime. Inizialmente la truffa non era fatta tramite un sms, ma tramite chiamata proveniente da un paese straniero: Kosovo, Tunisia, Inghilterra o Moldavia, una chiamata talmente curiosa da spingere chi la riceveva a richiamare, per poi scoprire di aver perso 30 o 40 euro mentre ascoltava una musica di attesa o il semplice silenzio.
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