Dubbi sul Cashaback. La misura ha un carattere regressivo e indirizza le risorse verso le aree del Paese in condizioni economiche migliori.
Dunque per la misura varata dal governo Conte Bis potrebbe essere arrivato un mesto addio. Si fa sempre più largo l’ipotesi che il cashback non sarà rinnovato da Draghi, che ha varato una legge di bilancio espansiva, dove però i fondi sono destinati ad altri settori, rendendo questa possibilità come sacrificabile.
Ma spesso certe misure escono dalla porta per rientrare dalla finestra. Per ora il bonus cashback è stato interrotto il 30 giugno, dopo sei mesi di sperimentazione. Vale la pena ricordare il perché della sua introduzione. L’obiettivo era stimolare l’utilizzo dei pagamenti elettronici in sfavore del contante, così da combattere il nero. I dati emersi sono contrastanti, perché quelli ufficiali del governo parlano di un mezzo flop, con un aumento incrementale marginale rispetto all’inizio dell’operazione, mentre gli studi condotti dal Politecnico di Milano sottolineano come gli italiani abbiano iniziato ad apprezzare le carte al posto delle banconote.
Bonus Cashback: siamo ai titoli di coda
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L’intero programma costerebbe 5 miliardi, di cui ben 3 nel 2022 e l’attuale governo vuole destinare altrove queste risorse. Da Palazzo Chigi confermano che la misura ha un carattere regressivo ed è destinato a indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del paese in condizioni economiche migliori. Tradotto significa che il cashback ha portato benefici a chi ha un reddito alto e già utilizzava carte di debito o credito.
Dai dati ufficiali i maggiori utilizzatori infatti provengono dal nord Italia e comunque da grandi città, con un reddito medio-alto. Questo comporta un maggiore dislivello di diseguaglianza, dove i meno abbienti continuano a utilizzare le banconote.
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La misura quindi sembra essere giunta al capolinea. Secondo il quotidiano La Stampa infatti siamo prossimi alla chiusura definitiva, a meno di possibili modifiche suggerite da alcuni tecnici. Potrebbe essere mantenuta a fronte di una soglia di reddito massima, così da portarla in dote a chi a un ISEE basso. Inoltre, dati alla mano, andrebbero abbassate il numero minimo di transazioni necessarie per ottenere il bonus, attualmente a 50. Infine va sicuramente cancellato il super bonus cashback, la sorta di lotteria dove purtroppo si sono registrate le maggiori violazioni.