Entro la fine del mese si concluderà la grande rottamazione delle cartelle esattoriali al di sotto del 5.000 euro. Molti debiti saranno condonati con la rottamazione delle cartelle esattoriali.
Il 31 ottobre sarà la data più importante per tutte quelle persone che, avendo dei piccoli debiti col Fisco, inferiori a 5.000 euro, potrebbero vedere quei debiti cancellati per via dello stralcio delle loro cartelle esattoriali. L’operazione è partita a inizio settembre e fa parte di una grande operazione di rinnovo del Fisco, cercando di rendere la burocrazia meno pensate. Lo stralcio delle cartelle esattoriali è stato deciso in seguito alla presa di coscienza che molte delle cartelle che occupano gli archivi del fisco sono vecchie di oltre 10 anni, spesso appartenenti a persone decedute o ad aziende fallite o in via di fallimento.
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Queste cartelle riportano debiti per somme piuttosto basse, come multe o bollo auto non pagato. Queste somme sono talmente basse che lo Stato spenderebbe molto di più ad attivare la macchina amministrativa che permetterebbe al Fisco di recuperare quei crediti, rispetto a quanto guadagnerebbe dal recuepro dei crediti stessi. Per questo motivo è stato deciso di stralciare tutte le cartelle esattoriali datate tra il 2000 e il 2010 per importo inferiore a 5.000 euro. Questo significa che molti che hanno debiti col fisco hanno visto o vedranno presto questi debiti sparire. In questo modo la pressione fiscale sui cittadini viene allentata e il Fisco si può liberare di molte scartoffie inutili.
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La risoluzione potrebbe confluire nel decreto Fiscale che sarà probabilmente approvata nei prossimi giorni, oppure direttamente nella Legge di Bilancio 2022. Nel documento sono vari gli impegniche il Parlamento chiede al Governo. Oltre a più tempo per pagare le cartelle esattoriali, il Parlamento chiede anche:
- La fusione graduale dell’Agenzia delle Entrate con la Riscossione;
- La riduzione delle sanzioni in caso di violazioni per errori formali;
- L’allungamento dei termini per il pagamento della pace fiscale;
- La sospensione per 18 mesi delle scadenze del 2021, così come è stato fatto per tutti gli altri debitori della Riscossione;
- La riforma dell’inesigibilità dei ruoli, in modo da ridurre il magazzino della Riscossione.
In merito all’ultimo punto, è già in discussione da diverso tempo all’interno del Consiglio dei Ministi, la possibilità di una rottamazione quater, ora più concreta che mai. In alternativa si parla di un cambio di parametri della rottamazione ter, per riuscire a ridurre con il minimo danno possibile le 999 miliardi di cartelle esattoriali che ad oggi intasano gli archivi della Riscossione e rendono difficile e dispendioso il lavoro del Fisco.